Iva: in ballo c’è il rinvio a tre mesi dell’aumento al 22%

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Tra le priorità del Governo Letta figura quella di alleggerire il problema dell’aumento Iva, sul quale l’esecutivo continua a lavorare, trattandosi di una strada lunga e tortuosa.

Per eliminare del tutto l’aumento dal 21 al 22% dell’Iva dal primo luglio si necessita di 6 miliardi, 2 per quest’anno e 4 per il prossimo (più altri 4 l’anno per il resto dell’eternità), da recuperare subito. Il semplice rinvio di sei mesi avrebbe un costo di due miliardi, mentre per trasferire lo scatto dell’Iva a inizio ottobre sarebbe necessario ‘solo’ un miliardo. Il Governo propende per il rinvio di tre mesi, ma bisogna ancora reperire il fondo necessario al fine di tamponare il minor gettito.

Nel frattempo, Il Ministero dell’Economia ha avviato uno studio di natura tecnica grazie ad alcuni esperti che stanno analizzando ogni possibile opzione, al fine di consentire che l’operazione risulti meno pesante possibile per quanto concerne i conti pubblici.

Tra le varie cose c’è chi pensa anche ad un aumento selettivo dell’Iva, prendendo in considerazione l’occasione per razionalizzare il caos attuale delle aliquote, che sullo stesso identico prodotto possono essere diverse in funzione di come è impacchettato o distribuito. Al fine di scongiurare del tutto l’aumento dal 21 al 22% dell’Iva dal primo luglio servirebbero subito 6 miliardi, 2 per quest’anno e 4 per il prossimo (più altri 4 l’anno per il resto dell’eternità). Il semplice rinvio di sei mesi costerebbe due miliardi, mentre per spostare lo scatto dell’Iva a inizio ottobre sarebbe sufficiente un miliardo.

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