La banca cinese svaluta lo Yuan

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La PBoC, Banca centrale cinese, ha deciso di svalutare lo yuan dello 0,16% nei confronti del dollaro. Il cambio tra il biglietto verde e la valuta di Pechino è dunque passato da 6,5688 di ieri a 6,5793.

La mossa della PBoC ha stimolato i mercati dando vita a una giornata dominata dall’attesa per i dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Dati importantissimi per comprendere se la Fed aumenterà o meno i tassi di interesse entro il mese di luglio. La decisione è anche in linea con il movimento al rialzo del biglietto verde durante la notte, aspettando che vengano pubblicati i report sul mercato del lavoro Usa. Tra l’altro la decisione della Banca del Popolo coincide con la diffusione di indici Pmi per il settore dei servizi, elaboratoi da Caixin, che indicano un ulteriore rallentamento del comparto.

Il Pmi elaborato da Caixin in collaborazione con Markit è infatti calato attestandosi a 51,2 punti dai 51,8 di aprile, alimentando le incertezze degli investitori sull’andamento della seconda economia mondiale.

L’indice è calato per il secondo mese consecutivo, dimostrando una certa debolezza nel comparto nonostante gli sforzi di Pechino per cercare di sostenere la crescita del Paese.I dati inoltre fanno seguito a quelli, già non brillanti, relativi al settore manifatturiero e diffusi mercoledì.

Tuttavia i mercati non sono stati molto sensibili a questi dati. Sulle borse cinesi infatti è sempre più forte l’aspettativa che le azioni trattate a Shanghai saranno comprese negli indici Msci. Infatti il relativo indice ha chiuso in rialzo dello 0,67%.

Anche Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,48% dopo due giorni di perdite, prevalentemente grazie a ricoperture tecniche al rafforzamento nella notte del dollaro n vista dei dati sul mercato del lavoro negli Usa, attesi per il primo pomeriggio ora italiana.

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