La banca cinese svaluta lo Yuan

La PBoC, Banca centrale cinese, ha deciso di svalutare lo yuan dello 0,16% nei confronti del dollaro. Il cambio tra il biglietto verde e la valuta di Pechino è dunque passato da 6,5688 di ieri a 6,5793.

Paniere FMI, incluso anche lo Yuan

Il FMI ha deciso di includere lo yuan, la moneta cinese, nel suo paniere delle valute di riserva (SDR, Special Drawing Right). In questo momento del paniere fanno parte il dollaro statunitense, l’euro, la sterlina e lo yen giapponese.

Yuan fuori dalle monete del Fmi

Il Fondo monetario internazionale lascia presagire che lo yuan non entrerà a fare parte del paniere di valute di riserva del fondo stesso per più di un anno.

I brand più a rischio dopo la svalutazione dello Yuan

Da poco più di tre giorni le tradizionali “blue chips” (ovvero le aziende a grande capitalizzazione) hanno ceduto il passo a un’altra categoria, le “red chips”, le aziende maggiormente esposte alla Cina.

Yuan, terzo giorno di svalutazione in Cina

Terzo giorno di deprezzamento consecutivo per lo yuan. La Banca centrale cinese ha scelto di svalutare la moneta di un ulteriore un percento in confronto al dollaro.

La Cina svaluta ancora lo Yuan

Le borse europee avviano la seduta odierna manifestando un calo coerente con quello dei mercati asiatici e Usa, con l’azionario in sofferenza a seguito dell’ulteriore svalutazione dello yuan che impatta sui produttori automobilistici tedeschi e sui titoli europei del comparto lusso, dal momento che la Cina rappresenta un mercato chiave per l’export della zona euro.

Cina, strategie per rilanciare Export

La Cina prova a contrastare il rallentamento economico del Paese con l’obiettivo di far ripartire la crescita ed evitare nuove cadute vertiginose in Borsa come quella che ha fatto perdere terreno al listino di Shanghai: il 30% della sua capitalizzazione rispetto ai picchi raggiunti a metà giugno è andato perduto.

Yuan cinese e dollaro australiano “movimentati” anche oggi

 Non c’è da stupirsi se nonostante i preparativi per i vari cenoni di fine anno, gli investitori non si prendono nemmeno un minuto di pausa ed aspettano con eccitazione gli ultimi dati dell’anno 2012 e i primi del 2013. La giornata di oggi e quella di domani, infatti, presentano diversi market mover, destinati ad influire sulle valutazioni del dollaro australiano e dello yuan cinese.

Attenti al fuso orario! Questo è l’unico monito rivolto a chi intende sfruttare le scommesse sul filo del rasoio.

Il primo documento da valutare, che inciderà sulle quotazioni del dollaro australiano, è quello della Reserve Bank of Australia che il 31 dicembre spiegherà al mondo la capacità di spesa dei suoi cittadini, attraverso la lettura dei dati sul credito erogato ai privati in Australia.

Sembra che ci sarà un leggero aumento dell’indice dallo 0,1 del mese scorso allo 0,3% dell’ultimo mese dell’anno. Contestualmente a questi dati, in Cina sarà diffuso l’indice PMI manifatturiero HSBC che non dovrebbe scostarsi dai livelli del mese precedente confermandosi a quota 50,9. Se il dato dovesse superare le attese si profila un leggero apprezzamento della valuta cinese.

Il primo gennaio, invece, in calendario c’è la pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero cinese, generale. In questo caso si prevede un miglioramento con il passaggio dal livello 50.6 al livello 51.

Gli USA contro la CINA sul mercato ForEX

 Per una questione diplomatica che non dobbiamo nemmeno spiegare, gli Stati Uniti non muoveranno un’accusa ufficiale all’indirizzo della Cina, ma sembra che siano convinti comunque del fatto che il governo cinese manipoli la sua valuta per avvantaggiarsene a livello commerciale.

In questo modo la Cina ottiene maggiori profitti a discapito dei suoi interlocutori, per esempio gli Stati Uniti, ma anche tutti i paesi che per gli scambi hanno deciso di usare il dollaro americano.

Il Tesoro americano ha spiegato che lo yuan, la moneta cinese, è sempre troppo sottovalutata ma allo stesso tempo, non ci sono delle prove certe sulla manipolazione della valuta. Il governo americano ha però invitato la Cina a mettere in campo delle riforme o meglio delle politiche per apprezzare la valuta rispetto ai sui concorrenti. Un modo per non incorrere tra l’altro nelle sanzioni commerciali da parte dell’America.

Gli analisti critici all’indirizzo della Cina hanno detto che questo paese continua a mantenere la moneta al di sotto di una certa soglia per favorire le esportazioni e rendere competitive con i flussi degli altri paesi. Come? Riducendo il livello d’intervento sul mercato valutario.

Una strategia portata avanti dal terzo trimestre del 2011 al fine di ottenere un cambio flessibile.