La Bce sulla crescita lenta e sull’inflazione

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 La Banca centrale europea (Bce) ha comunicato nel suo bollettino di giovedì alcuni dati sull’economia in Europa. La situazione è che mentre la domanda interna è in graduale miglioramento nelle economie europee, tra cui l’Italia, la crescita resterà piuttosto lenta. Nel suo regolare bollettino mensile, la Bce ha affermato che vede una debolezza ampia alla base dell’economia in tutta Europa, il che significa che manterrà i tassi di interesse bassi per cercare di aiutare la graduale ripresa economica nell’Eurozona.

► La Bce prevede un periodo di bassa inflazione nel corso del 2014

Le incertezze dell’economia della zona euro, in particolare nei mercati finanziari, rimangono un rischio, ha aggiunto la Bce, che prevede un anche un periodo di bassa inflazione estesa.

Il  rapporto sull’inflazione all’inizio della settimana ha mostrato pressioni sui prezzi in Italia che sono diminuiti drasticamente nel 2013 rispetto al 2012. Il tasso annuo di inflazione in Italia nel 2013 è in media dell’1,2%, un calo consistente rispetto alla media del 3,0% nel 2012. Come ha riferito l’Istat, l’aumento dello scorso anno dell’indice dei prezzi al consumo è stato anche il più basso dal 2009.

La Bce conferma quindi che i tassi di interesse sono destinati a rimanere bassi per cercare di aiutare le economie europee. Si parla di un rischio di deflazione, che porterebbe a un rischio sui debiti stabiliti sulla base delle previsioni dell’inflazione al 2%. La Bce però non vede ancora questo rischio, anche perché la dinamica dell’abbasamento dei prezzi non è ancora a questo punto, e si aspetta di raggiungere il 2% di inflazione nei prossimi mesi. La necessità è quella di fare riprendere i consumi e portare l’inflazione a crescere. In questo senso, la questione della disoccupazione in Europa è importante e va affrontata al meglio.

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