Per la Bce ripresa graduale e lenta, ma disoccupazione ancora alta

Home > News > Per la Bce ripresa graduale e lenta, ma disoccupazione ancora alta

 La Banca centrale europea (Bce) ha pubblicato il suo bollettino mensile dove parla della situazione economica in Europa. La Bce prevede una lenta e graduale ripresa nel 2014 e nel 2015, ma sottolinea i problemi relativi al tasso di disoccupazione e all’inflazione.

 

► L’economia dell’Eurozona è al riparo da rischi per la BCE ma la ripresa sarà lenta

 

Nel bollettino, la Bce parla del Pil e si afferma: “Dovrebbe registrare un lento recupero, in particolare per effetto di un certo miglioramento della domanda interna sostenuto dall’orientamento accomodante della politica monetaria”.

L’attività economica dovrebbe essere favorita dall’aumento delle esportazioni e l’economia reale dovrebbe fruire della crescita registrata in estate nei mercati finanziari. Anche il risanamento dei conti pubblici che è stato fatto in molti Paesi dell’Ue dovrebbe apportare benefici.

 

► La BCE prevede un periodo di bassa inflazione nel corso del 2014

 

Una situazione quindi di debole ripresa economica che sembra allontanare la recessione e i momenti più difficile della crisi. Il miglioramento è lieve, ma è generalizzato. L’aspetto più problematico, come si legge nel bollettino della Bce, è sempre la disoccupazione. Questo quanto si dice: “La disoccupazione nell’area dell’euro rimane elevata. I mercati del lavoro stanno mostrando segnali di stabilizzazione, rispondendo come di consueto in ritardo ai miglioramenti dell’attività economica”.

In effetti, il tasso di disoccupazione in Europa, e non solo in Italia, è ancora a un livello eccessivamente alto. Nell’eurozona è al 12,1% a novembre. Un dato stabile da otto mesi consecutivi che non mostra miglioramenti.

Un’altra situazione di difficoltà di questo periodo concerne l’inflazione. Nel bollettino della Bce si legge: “L’analisi economica indica la possibilità di un prolungato periodo di bassa inflazione nell’economia dell’area dell’euro, seguito poi da un graduale andamento al rialzo verso livelli inferiori ma prossimi al 2%”.

Lascia un commento