Scende il tasso di disoccupazione, cresce il numero degli occupati. Buone notizie durante il secondo trimestre 2016: le fornisce l’Istat, che fa segnare un nuovo miglioramento concernente il mercato del lavoro.

Il numero di lavoratori over ’50 è in crescita: a dirlo l’Istat che in conclusione di un recente rapporto ha evidenziato Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2016 è
Scende il tasso di disoccupazione, cresce il numero degli occupati. Buone notizie durante il secondo trimestre 2016: le fornisce l’Istat, che fa segnare un nuovo miglioramento concernente il mercato del lavoro.

Due le notizie più importanti, quando siamo giunti a metà agosto: la prima concerne la BoE. Il governatore Mark Carney ha ridotto il costo del denaro portandolo dallo 0,5% al nuovo minimo storico dello 0,25%: è la prima sforbiciata dal 2009.

Apparentemente, la notizia dell’aumento del tasso di disoccupazione puo’ essere un campanello d’allarme. Non lo è se si pensa che l’Istat rileva il tasso di disoccupazione calcolando il rapporto fra i disoccupati e il totale della forza lavoro (dato dal numero di chi lavora e di chi cerca lavoro ma non lo trova).

Un’analisi agrodolce. Fatta di conferme positive, ma anche di conferme negative. L’Italia si avvia ad uscire dalla lunga e lacerante crisi degli ultimi anni, secondo l’Istat. I dati della crescita sono positivi, all’interno dell’annuale rapporto emesso dall’Istituto. Ma il Meridione versa ancora in condizioni critiche.

Il mercato del lavoro italiano tenta di intraprendere concretamente la strada della ripresa. Marzo, sotto questo profilo, è stato un mese interessante.

Affidandosi a Facebook, Matteo Renzi ha lanciato la sua nuova idea. Dare gli 80 euro non solo ai 10 milioni di italiani che prendono meno di 1.500 euro o a chi serve con una uniforme l’Italia. Ma anche a chi prende la pensione minima.

Molto positivi i dati sul mercato del lavoro negli Usa, che hanno mostrato a marzo un forte aumento degli occupati, più elevato delle aspettative.

Il taglio degli incentivi alle assunzioni rappresenta un brutto colpo per la crescita dell’occupazione. A dimostrazione che più del Jobs Act e della flessibilità sul mercato del lavoro ad essere efficaci erano gli sgravi fiscali da 8mila euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato garantiti dalla legge di Stabilità 2015.

Durante il 2015 l’occupazione è cresciuta in media annua di 186.000 unità (+0,8%) portando il tasso di occupazione al 56,3% (+0,6 punti). Una crescita che, secondo l’Istituto di statistica, è stata trascinata dall’occupazione alle dipendenze (+207.000).
