Apparentemente, la notizia dell’aumento del tasso di disoccupazione puo’ essere un campanello d’allarme. Non lo รจ se si pensa che l’Istat rileva il tasso di disoccupazione calcolando il rapporto fra i disoccupati e il totale della forza lavoro (dato dal numero di chi lavora e di chi cerca lavoro ma non lo trova).
Il tasso di disoccupazione, 11,4% a marzo, si รจ attestato all’11,7% in aprile. Ma questo incremento รจย dato come nel migliore dei paradossiย dall’ampliamento della forza lavoro in virtรน delย fatto che alcuni inattivi hannoย iniziato a cercare un impiego, indipendentemente dal fatto che l’abbiano trovato o meno. In altri terminiย ad aprile รจ successo che il 50% di chi ha cercato un impiego lo ha effettivamente trovato: i nuovi occupati sono stati pari a 51.000, i disoccupati sono 50.000, mentre gli inattivi sono 113.000 in meno.
Ilย dato รจย ancora piรน nettoย se paragonato al 2015: durante gli ultimi dodiciย mesi gli occupati sono 215.000 in piรน, i disoccupati sono sono 93.000 in meno e gli inattivi sono scesi di 292.000 unitร . Insomma, dopo la frenato di inizio anno, dovuta in larga parte al taglio degli incentivi alle assunzioni, il mercato del lavoro mostra segnali di ripresa smentendo quanti parlavano della fine della luna di miele tra l’Italia e l’occupazione. Pertanto, assorbito il calo degli sgravi fiscali da 8mila a 3.250 euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato, la disoccupazione รจ tornata a scendere, grazie anche agli effetti del Jobs Act che consentonoย maggiore flessibilitร in entrata ed uscita.
Cosรฌย il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti:
I dati Istat di oggi confermano un quadro positivo. L’aumento degli occupati si aggiunge a quello giร registrato nel mese precedente. Su base annua, quindi, il numero degli occupati รจ cresciuto di 215.000 unitร , con il forte rafforzamento degli occupati stabili (279.000 in piรน). Lo stesso aumento, su base mensile, del numero dei disoccupati (+50.000), cui corrisponde una piรน che doppia diminuzione del numero degli inattivi, evidenzia un maggiore numero di persone che ricominciano a cercare lavoro.