Le banche centrali si sfidano a parole

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 Il discorso di Mario Draghi, quello in cui è stato detto che la Banca Centrale avrebbe fatto tutto il necessario, è stata pronunciata appena un anno fa ed è diventata la base di un crescendo. L’istituto europeo e poi anche i suoi omologhi americani, hanno iniziato ad abbassare i tassi.

Cosa è successo dopo il discorso di Draghi

Quello che è cambiato in modo deciso, comunque, non sono i tassi ma la strategia di comunicazione delle banche centrali che hanno iniziato ad annunciare con largo anticipo le loro scelte di politica monetaria fino a delineare gli investimenti di breve e lungo periodo.

Siccome in alcuni casi gli annunci potevano avere un’incidenza sproporzionata rispetto ai provvedimenti reali, si è deciso di monitorare le comunicazioni e quindi, dal prossimo trimestre, o meglio, da ottobre, occorrerà valutare se è necessario fornire agli investitori e al pubblico, delle nuove indicazioni, ade esempio i riassunti dei verbali del board.

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In questo modo gli analisti e gli investitori dovrebbero avere la possibilità di mettere un occhio e un orecchio nella sala riunioni della Banca Centrale. Quello che succede con la BCE, tra l’altro, è molto simile a quello che succede alla FED e a quello che succede anche alla Riksbank.

Quelle che in gergo si chiamano forward guidance stanno diventando cruciali.

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