Le Borse puntano su Pechino

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Le Borse puntano su Pechino e sulla sua capacità di contenere la bolla finanziaria che durante l’estate ha travolto il listino di Shanghai e da lì ha contagiato tutte le Piazze mondiali.

Dopo due giornate di rialzi, le Piazze europee sono nuovamente in positivo in quella che è la più lunga striscia positiva dai primi di agosto:Milano chiude in rialzo dello 0,84% dopo essere arrivata a guadagnare il 2%, Francoforte recupera lo 0,31%, mentre Parigi sale del’1,44% e Londra dell’1,35%. Dopo il rally della vigilia, che ha portato Nasdaq e S&P500 fuori dalla fase di correzione (perdevano più del 10% dai massimi dell’anno), Wall Street si conferma in recupero, ma rallenta: quando chiudono i mercati europei il Dow Jones in rialzo dello 0,1%, l’S&P dello 0,2% come il Nasdaq.

In mattinata, a brindare alla fiducia rinnovata è stata la Borsa di Tokyo, che ha vissuto una seduta straordinaria con un balzo del 7,71%: l’indice Nikkei ha guadagnato 1.343,43 punti e vola a quota 18.770,51. E’ stato il risultato migliore dal 2008, dopo un lungo periodo di ribassi con sedute anche drammatiche per la crisi asiatica, sostenuto anche dal rialzo della fiducia dei consumatori giapponesi, salita ad agosto a 41,7 punti rispetto ai 40,3 punti di luglio. Indicazioni positive sono arrivate anche da Shanghai e Hong Kong, con i due listini in rialzo rispettivamente dell’2,29% e del 4,1% spinti dalla promessa del ministro delle Finanze di attuare una politica fiscale di supporto alla crescita.

In questo clima, però, l’avvertimento degli esperti è di non farsi trascinare dai facili entusiasmi: “Dipende tutto da ciò che accade in Cina, dice Tetsuo Seshimo a Bloomberg. “I mercati sembrano orientati al rialzo, ma non è che siano cambiati gli scenari o le cose si siano improvvisamente sistemate. Tutto può cambiare molto in fretta”, riconosce il gestore in una fase di accesa volatilità dei listini.

 

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