Pensioni, il Governo frena su esodati e opzione donna

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Stop su esodati e opzione donna. Giunge senza mezzi termini il freno del ministero dell’Economia alla settima salvaguardia per gli esodati: in altre parole le risorse non utilizzate, destinate al periodo 2013-2014, per il Mef sono tornate nelle casse dello Stato e non potranno essere più usate per questo scopo.

E’ questo l’esito dell’incontro che si è tenuto oggi nella commissione Lavoro della Camera con il Tesoro, il ministero del Lavoro, l’Inps e la Ragioneria dello Stato. Uno stop che non pare indolore, almeno a giudicare dalle parole del presidente della commissione, Cesare Damiano. Il rappresentante del Pd ha definito l’atteggiamento di via XX Settembre “inaccettabile”.

Si tratta di circa 500 milioni che, “se prevalesse la linea restrittiva del Mef”, commenta Damiano, verrebbero bloccati: “Per noi questo è inaccettabile, la questione diventa politica e va affrontata a livello di ministri competenti”. Damiano denuncia che così “non solo si riduce la quantità di risorse messe a disposizione per la ‘settima salvaguardia’, ma si cancella la volontà del legislatore, che costituendo il fondo ha espresso la volontà di utilizzare i risparmi per ampliare il numero dei lavoratori da tutelare”. E sottolinea: “Noi e ministero del Lavoro non concordiamo con l’interpretazione restrittiva del Mef, che demolisce le fondamenta della legge, per me è inaccettabile”. Fanno eco a stretto giro dalla Cgil: “È intollerabile che, a fronte di un dramma ancora non risolto del tutto quale è quello degli esodati, il ministero dell’Economia comunichi di aver incamerato le risorse del Fondo relativo”.

La riunione era focalizzata sulla cosiddetta ‘opzione donna’, cioè l’uscita dal lavoro per le lavoratrici con il calcolo dell’assegno pensionistico interamente su base contributiva. Ancora Damiano ha riferito che per il Tesoro mancano le coperture. E anche in questo caso arriva la contestazione, visto che per il parlamentare “l’anticipo a 57 anni con 35 di contributi con il ricalcolo tutto contributivo dell’assegno non ha bisogno di alcuna copertura”.

 

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