Andreas Utermann Global Chief Investment Officer di Allianz, espone la sua visione: ”ย La reazione dei mercati emergenti alla prospettiva della riduzione dello stimolo monetario ci ha ricordato la crisi finanziaria asiatica del 1997. Mentre i mercati emergenti risentono ancora dellโandamento dei flussi di capitale (obbligazioni e azioni dei mercati emergenti hanno registrato un deflusso netto di circa 46 miliardi di Dollari americani dal mese di maggio), possiamo individuare interessanti opportunitร di acquisto”.
>ย Isee, tutte le ultime novitร
“Sulla base dei fondamentali, la previsione di una nuova e diffusa crisi dei mercati emergenti ci sembra eccessiva. Quando scoppiรฒ la crisi finanziaria in Asia nel 1997 le economie coinvolte presentavano un deficit delle partite correnti tra lโ1,5 e il 5,9% del Pil per Corea del Sud, Indonesia, Tailandia, Filippine e Malesia. Tra questi paesi, solo lโIndonesia continua a presentare un deficit delle partite correnti. Oggi i mercati emergenti sono in condizioni migliori, in grado di contrastare i fattori esterni, poichรฉ sono molto meno esposti al debito denominato in Dollari americani e in altre valute forti rispetto agli anni โ90, hanno riserve in valuta estera piรน abbondanti, un rapporto tra debito estero e Pil piรน contenuto rispetto alle economie sviluppate e di conseguenza un indebitamento a breve termine molto piรน basso in percentuale delle riserve in valuta”.
>ย Tares, scadenza 16 dicembre. Le cose importanti da sapere
“Eppure, se da una parte lo scenario generale appare piรน favorevole rispetto a 15 anni fa, dallโaltra occorre operare un ย distinzione tra le diverse economie emergenti, in particolare sul fronte delle partite correnti. Paesi come lโIndia, lโIndonesia e la Turchia hanno un deficit delle partite correnti rispettivamente del 5,1%, 2,8% e 6,1% rispetto al Pil, e ciascuno di questi paesi deve affrontare diversi problemi strutturali. Il Brasile invece presenta un deficit piรน contenuto del 3,6% ย deve affrontare un insieme di sfide tra cui la mancanza di competitivitร , la necessitร di riforme fiscali e il fatto che il paese conta eccessivamente sui consumi alimentati dal credito. In tutti e quattro questi paesi si terranno le elezioni politiche nel 2014, e questo non sembra incoraggiare lโapplicazione delle riforme necessarie”.