Le tre proposte di Confediliza per risollevare il settore immobiliare

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 Il settore immobiliare italiano è in recessione ormai da troppo tempo. Il mattone, quello che fino a qualche anno fa era il bene rifugio prediletto per gli italiani, è diventato un miraggio, dato che difficilmente si arriva ad acquistare la prima casa.

Ma le possibilità per cambiare rotta ci sono e, secondo Confedilizia, seguendo la strada che hanno tracciato all’estero per il settore, si possono ottenere dei grandi risultati senza nessuna spesa da parte dello Stato, anzi, si potrebbe addirittura arrivare ad una riduzione della spesa se non ad un vero e proprio guadagno.

Le tre proposte di Confedilizia, anche se diverse tra loro, hanno un denominatore comune, ovvero la riduzione del peso del Fisco sulle transazioni immobiliari e sugli immobili stessi.

Le tre proposte di Confedilizia per il settore immobiliare

1. Agevolazioni fiscali sulle permute immobiliari, ovvero una riduzione delle tasse sui trasferimenti e gli scambi di immobili, modalità di transazione che, grazie a questo incentivo, potrebbero portare ad una sensibile riduzione dei tanti immobili al momento invenduti, alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e, di conseguenza, ad un minore spreco di territorio per la costruzione di nuove abitazioni.

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2. Comunità volontarie di cittadini, come accade già negli Stati Uniti. In pratica, le comunità volontarie sono dei comitati di cittadini che vivono in uno stesso quartiere, o comunque in zone limitrofe, che si organizzano in modo autonomo per garantire alcuni servizi in cambio di una riduzione della tassazione locale. 

Il minor gettito per le casse delle amministrazioni sarebbe bilanciato da una minore spesa pubblica.

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3. Esenzione dall’Imu e dalla Tasi attraverso il pagamento di un numero di annualità del tributo stabilito dal proprietario dell’immobile con le amministrazioni locali. In sostanza, il proprietario dell’immobile fa un accordo con il Comune dove è sito l’immobile che prevede il pagamento di una somma di denaro che corrisponde ad un adeguato numero di annualità dell’imposta stessa. Una volta pagata questa somma l’immobile non sarebbe più sottoposto alla tassazione e acquisirebbe un maggiore valore sul mercato.

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