Mercati asiatici più stabili

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 La risalita di Wall Street di ieri sera ha permesso una certa stabilizzazione anche nella seduta dei mercati borsistici asiatici stamattina.

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Il Nikkey ha messo a segno un recupero (+2%) che sembra vigoroso, se non lo si confronta col calo che lo aveva preceduto, spiega Giuseppe Sersale – Strategist di Anthilia Capital Partners. Meno brillanti, seppur positive, Seul e Bombay, mentre Hong Kong e Sydney non hanno reagito al recupero del sentiment, presumibilmente preoccupate di come riaprira Shanghai venerdi prossimo, dopo una settimana di bank holiday che le ha evitato un po’ di volatilità. La seduta europea, partita nuovamente in sordina, è stata risollevata da una nuova raffica di PMI Eurozone, in questo caso dei servizi, in miglioramento.

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Il dato europeo è stato rivisto al ribasso (51.6 da prec 51.9) per lo più a causa della revisione di quello tedesco (53.1 da 53.6), ma il recupero di quello italiano (a 49.4 da 47.9) e il livello elevato di quello spagnolo (54.9 da prec 54.2) continuano a confermare la tesi di un’accelerazione dell’attivita economica nella periferia europea. Il dato PMI composite di gennaio, a 52.9 segnala un ulteriore accelerazione da dicembre (52.1), ed è coerente storicamente con un livello di crescita del GDP di 0.3-0.4%.Con il macro in poppa, gli indici equity europei si sono portati in positivo, con una naturale tendenza di quelli periferici a guidare il gruppo. Ma, com’era prevedibile, il movimento è andato in stallo a metà giornata, a causa dell’incombere dei dati macro US, in particolare dell’ISM services, visti i danni fatti lunedi dall’omologo manufactoring. L’ADP survey per gennaio ha moderatamente deluso, indicando 175.000 nuovi occupati vs un consenso di 185.000. Ma visto lo scarso aiuto offerto a dicembre, quando era stata clamorosamente smentita dal labour market report BLS (238.000 la prima contro 87.000 il secondo), nessuno vi ha fatto molto caso.

 

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