Il Ministero del Tesoro vuole tagli permanenti

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 Il Tesoro chiede tagli di spesa permanenti, ma questi finora non superano i 7 miliardi. Insomma manca la sicurezza per 10 dei 18 miliardi da trovare: quasi due terzi delle entrate sono una tantum o dubbie

Martedì il governo presenterà il Documento di economia e finanza. La strada sarà non facile in quanto i conti fanno fatica a tornare. Le misure che sono state promesse hanno bisogno di coperture per 18 miliardi di euro, ma molte delle coperture sono incerte.

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L’onda lunga dei capitali internazionali a caccia di rendimenti è arrivata anche in Italia. Ma intanto bisogna tener presente che il deficit e il debito minacciano di salire: mentre si lavora al Def, nel governo aumenta il convincimento che, a un certo punto, andranno prese decisioni per garantire la direzione.

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Manovre di tal portata hanno un costo. In primo luogo, c’è quello degli impegni che avranno effetti fissi sul bilancio. Gli sgravi ai redditi bassi ad esempio costeranno 6,6 miliardi di euro nel 2014 e dieci miliardi in ognuno dei prossimi. Il taglio del 10% dell’Irap, la tassa regionale sulle imprese, costerà due miliardi. E il calo della bolletta energetica per le piccole imprese porterà via alle entrate 1,4 miliardi. Quindi ci saranno minori entrate fisse per 10 miliardi quest’anno e 13,4 dal 2015. Già in questo modo, senza contromisure, il deficit si accosterebbe al 4% del Pil.
Semplicemente sulla base di ciò che ha detto Renzi, una stima cauta mostra che servono 18 miliardi di coperture. Ma tre mesi dell’anno sono già trascorsi, ne restano solo 9 per farle funzionare e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Repubblica ha osservato: “È mia convinzione che tagli fiscali permanenti debbano essere finanziati da coperture permanenti, cioè da tagli di spesa”.

 

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