Le novità del Jobs Act

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Per quanto concerne il Jobs Act, girano insistentemente alcune indiscrezioni riguardanti le bozze di decreto attuativo. Le indiscrezioni riguardano in particolar modo l’articolo 18 e il tema dei licenziamenti.

Entrando nel dettaglio, pare che il Governo abbia quasi stabilito il primo decreto attuativo del Jobs act e successivamente all’aver messo da parte l’idea del ministro Giuliano Poletti di un indennizzo minimo uguale a sei mesi di stipendio afferente i licenziamenti economici, a prescindere dall’anzianità di servizio.

Come dovrebbe cambiare dunque il licenziamento economico?

Il licenziamento economico o per giustificato motivo oggettivo è l’atto con cui il datore di lavoro interrompe unilateralmente il rapporto di lavoro con il dipendente per motivi che riguardano la riorganizzazione aziendale. La recente riforma del lavoro Fornero attuata con legge n. 92 del 2012 ha modificato la disciplina del licenziamento economico, prevedendo che, affinchè il datore di lavoro possa licenziare per motivi economico, devono esserci ragioni oggettive che legittimano il ricorso alla riduzione del personale, il giustificato motivo oggettivo. In sostanza il lavoratore viene licenziamento per motivi economici quando la figura professionale del lavoratore non è più necessaria.

Nel documento del Jobs Act, pubblicato in Gazzetta ufficiale (in vigore dal 16 dicembre 2014), si parla di “ un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio”.  Al momento, la soglia sarà probabilmente di tre mensilità. Inoltre nella  categoria del licenziamento economico dovrebbero rientrare anche quelli per scarso rendimento.

Si discute anche di ciò che riguarda il licenziamento disciplinare e le modalità di reintegro. Per quanto concerne quello dovuto ad una condotta del lavoratore, il reintegro sarà possibile a patto che il licenziamento era stato deciso sulla base di un fatto materiale insussistente e, probabilmente, se l’azienda ne era a conoscenza. Le nuove regole saranno estese alle aziende sotto i sedici dipendenti, ma con indennizzi dimezzati.

 

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