Nuova Governance per Unicredit

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In termini di sofferenze, durante gli scorsi mesi l’istituto Unicredit ha ceduto un portafoglio di circa due miliardi ad AnaCap. L’operatore britannico lo ha acquistato, in concomitanza con il piano di ottimizzazione del portafoglio crediti problematici. A seguito di numerose voci di corridoio, Federico Ghizzoni (amministratore delegato del gruppo bancario italiano) ha confermato l’operazione. Ghizzoni, tuttavia, non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni sui dettagli e ha specificato che l’impatto dell’operazione è già contemplato all’interno della semestrale. L’ad si è limitato a dire che l’operazione, risalente a due-tre mesi fa, non è nuova ed è già in archivio. Si tratterebbe, dunque, di una parte di uno sforzo globale fatto per ottimizzare il portafoglio in questione: quello dei non performing loans.

Intanto, la banca ha iniziato il percorso per rinnovare il consiglio di amministrazione che salirà ‘in cattedra’ dalla prossima primavera. Attualmente, non è stata fatta pervenire nessuna richiesta da parte dei soci istituzionali di maggior peso.

Dopo l’esecutivo da parte dell’Abi, Ghizzoni ha dichiarato:

Le modifiche alla governance sono una decisione che spetta al consiglio. Si tratta di un avvio standard in vista di un rinnovo che ci sarà tra sette mesi con l’assemblea di aprile. L’iter parte con processi che sono previsti anche dalle norme di Banca d’Italia sull’autovalutazione del consiglio e poi proseguirà il suo corso, quindi direi che si tratta di un’attività di ordinaria amministrazione. Nella nuova governance ci sarà un aumento del peso degli istituzionali? Ancora è troppo presto per entrare nei dettagli, mancano sette mesi.

Tuttavia, al momento dai grandi investitori istituzionali, quali ad esempio il fondo BlackRock, presenti nell’azionariato non è arrivata nessuna richiesta di avere un peso maggiore.

 

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