Orlando e Zanonato si dissociano dall’emendamento contro le energie rinnovabili

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 L’energia fa discutere in Italia ed è anche capace di creare spaccature parlamentari. Come quella che si è aperta di recente tra Governo e maggioranza in seguito all’approvazione dei due emendamenti alla Legge di Stabilità che consentono all’autorità per l’energia di deviare i finanziamenti per la produzione delle energie rinnovabili verso i sistemi produttivi di stampo tradizionale – cioè le centrali termoelettriche a carbone o le poco efficienti centrali a gas. 

> Nella Legge di Stabilità due emendamenti contro le energie rinnovabili

La Commissione Bilancio al Senato aveva infatti disposto che i fondi per la produzione delle energie pulite potessero essere utilizzati per garantire la continuità dell’erogazione del servizio elettrico e la stabilità della rete. Ma questo avrebbe significato di certo un grandissimo passo indietro per l’ambiente.

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Il provvedimento, oltretutto, da subito, non ha incontrato il favore dell’opinione pubblica, nonostante la prospettiva di una bolletta più leggera. E così il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato hanno bocciato seduta stante gli emendamenti.

Anche se non del tutto specificato nel testo della Legge di Stabilità, l’approvazione degli emendamenti potrebbe comportare un incremento degli oneri a carico dei produttori delle energie rinnovabili, che si sono subito ribellati alla misura. I due Ministri hanno quindi confermato che proporranno al più presto un contro – emendamento per fare in modo che ciò che il Parlamento ha approvato possa essere abrogato secondo un percorso costituzionale.

Ma il Ministro Orlando ha dato anche la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto sul tema.

 

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