Le energie rinnovabili superano il gas in Europa: situazione ad inizio febbraio

Ci sono indicazioni interessanti a proposito delle energie rinnovabili, con probabili equilibri economici destinati a saltare e a cambiare anche in Europa su scala diffusa. L’anno scorso, per la prima volta, l’energia eolica e solare ha prodotto più elettricità dell’UE rispetto al gas fossile. Le energie rinnovabili sono state responsabili di un quinto record (22%) dell’elettricità del blocco, mostra un nuovo rapporto del think tank sull’energia pulita Ember.

energie rinnovabili

Risparmiare sull’energia: il caso Francia come esempio per l’Italia

Se state valutando soluzioni a proposito di come risparmiare sull’energia, forse è il caso di valutare l’esempio francese. Una fabbrica che produce iconici bicchieri da bistrot francesi sta mettendo al minimo i suoi forni per compensare l’aumento dei costi energetici. Le città della Francia stanno spegnendo i lampioni e altre luci esterne per limitare il consumo di elettricità. In Normandia, alcune scuole inizieranno a riscaldare le aule bruciando legna per risparmiare gas naturale.

Risparmiare sull’energia

Voci sul blackout in Europa nel 2021 al momento non confermate

Non troviamo conferme, al momento, a proposito delle voci che parlano di blackout in Europa a stretto giro. Indiscrezioni allarmiste, secondo cui a breve dovremmo ritrovarci nel bel mezzo di una crisi energetica. Tutto nasce da articoli stranieri senza fonte, che parlando in un’esercitazione strategica dell’Austria che sta creando apprensione in Europa, visto che in uno scenario del genere tutti vedremmo bloccate le nostre attività.

blackout in Europa

Le ultime previsioni sugli investimenti nell’idrogeno in Europa

L’Europa sembra avere grandi piani per l’idrogeno e, a conferma di ciò, pochi giorni fa sono arrivate le parole della Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, la quale – intervenuta ad una conferenza sul tema – ha confermato che qualsiasi strategia per l’idrogeno debba oggi essere considerata un’agenda di investimento, e che a livello di Unione Europea sono in previsione investimenti tra 320 e 460 miliardi di euro di impieghi entro il 2030.

Idrogeno, una risorsa su cui puntare

Commentando positivamente i passi fin qui effettuati, la rappresentante di Bruxelles ha poi confermato che l’Unione Europea dovrà puntare energie e attenzioni crescenti nei confronti dell’idrogeno, andando ad alimentare aspetti fondamentali come la visione strategica, gli strumenti per la sua attuazione, i finanziamenti per il suo sostegno e l’approccio sempre più integrato e internazionale per farla crescere.

Per quanto concerne le risorse economiche, la commissaria UE ha poi specificato che rispetto alla strategia per l’idrogeno in Europa nei prossimi anni serviranno fino a 42 miliardi di euro di investimenti in elettrolizzatori, fino a 340 miliardi di euro in impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili e fino a 65 miliardi di euro per trasporti, distribuzione, stoccaggio e rifornimento di questa risorsa.

A che punto siamo?

Almeno per il momento, l’Unione Europea non è certo vicina agli obiettivi di investimento succitati. È la stessa commissaria a ricordare come sia necessario accelerare su tali piani, accompagnandoli – peraltro – a investimenti sostenuti nella ricerca e nello sviluppo.

In questo scenario, è inevitabile pensare al fatto che la spinta economica verso l’idrogeno deve avvenire in un’ottica internazionale, collaborando non solamente all’interno della regione, quanto anche con le macro aree territorialmente vicine, al fine di stimolare la sinergia tra più territori e la nascita di progetti transfrontalieri che possano dare il giusto merito alla cooperazione globale.

 

Energia elettrica, salgono i consumi

Dopo due anni negativi, registriamo un lieve incremento per ciò che concerne la domanda di energia elettrica che si porta nuovamente sotto il segno ‘+’.

Elettricità e bollette meno care nel 2014 grazie alla tariffa bioraria

 Sono diversi anni che in Italia è stata introdotta la tariffa bioraria nell’erogazione dell’energia elettrica, ovvero quella tariffa che prevede una certa spesa per l’energia consumata dalle ore 8 di mattina alle ore 19 e una certa spesa per quella consumata dalle ore 19 alle 8 di mattina. Almeno nel mercato soggetto alla tutela dell’Autorità dell’energia, che ha così pensato di favorire i consumatori. 

Energia, in Italia in consumi ancora in calo

 Nel 2013, nel comparto energetico, i consumi elettrici si sono ancora contratti del 3,4% riguardo a quelli già abbassati del 2012, andando sotto la soglia dei 300 Twh, “con una contrazione ben maggiore di quella registrata dal Pil nello stesso periodo (-1,9%)”.

I profitti di Enel in crescita nel 2013

 Grazie anche alla cessione alla russa Rosneft del 40% di Artic Russia, operazione che ha influito positivamente per un 1,8 miliardi di dollari sui conti del Gruppo, l’Enel ha chiuso il bilancio del 2013 con un utile in trend di crescita e con il preannuncio di una miglior politica dei dividendi a partire dai risultati del 2015.

Il gruppo elettrico ha chiuso l’anno che è passato con un utile netto ordinario consolidato di 3.119 miliardi di euro, che segna un incremento del 10,3% rispetto ai 2.828 miliardi registrati nel 2012. È prevista la distribuzione di un dividendo di 0,13 euro (conto i 0,15 euro del precedente esercizio), in coerenza con la strategia di un payout corrispondente almeno al 40% dell’utile ordinario. Stacco della cedola e relativo pagamento sono stabiliti rispettivamente al 23 e al 26 giugno.

 

Assunzioni Enel

 

Per il 2014-2018, il piano industriale dell’Azienda si pone come obiettivi-guida la continuazione del percorso di generazione di cassa e l’accelerazione del processo di riorganizzazione del gruppo, già avviato dall’anno scorso.
Per il 2013, i dati di bilancio attestano un ripiegamento del debito a quota 39,862 miliardi, con una riduzione di 7,2 punti percentuali rispetto ai 42,948 miliardi al 31 dicembre 2012. Per il triennio venturo, Enel stima un’ulteriore flessione dell’indebitamento a 37 miliardi nel 2014, destinato ad accrescersi nel 2016 fino a 39 miliardi, per poi contrarsi a 36 miliardi nel 2018.

Per completare il percorso di riduzione dell’indebitamento, l’Azienda prevede di portare a compimento, entro la fine dell’anno in corso, il piano di dismissione di attivi patrimoniali per un ammontare complessivo circa 4,4 miliardi di euro, misura che sarà accompagnata e rafforzata da un processo di razionalizzazione della struttura societaria e di riorganizzazione del Gruppo.

Giappone e India fanno accordi su energia e telecomunicazioni

 India e Giappone hanno firmato accordi di cooperazione in settori quali l’energia e le telecomunicazioni durante la visita del primo ministro Shinzo Abe a Nuova Delhi.

Il primo ministro dell’India Manmohan Singh ha avuto colloqui con il Presidente Abe sabato e ha affermato che l’India stava prendendo delle misure per facilitare i collegamenti del Giappone con la crescita dell’economia indiana.

Il Presidente Singh ha detto anche che l’India sta discutendo con il Giappone la possibilità di acquistare un aereo anfibio chiamato US-2 e la co-produzione con l’India.

Più in generale, i due Paesi stanno lavorando per aumentare la cooperazione nel settore delle tecnologie avanzate. In effetti, il Giappone è desideroso di aumentare le esportazioni di tecnologia atomica per contribuire a rilanciare la sua economia. I negoziati vanno verso un accordo di cooperazione sugli usi pacifici dell’energia nucleare e hanno preso slancio negli ultimi mesi.

 

Tokyo, il crollo della Borsa preoccupa gli investitori

 

Le vendite giapponesi di attrezzature nucleari e tecnologia per l’India sono stati ostacolati dalla sensibilità in Giappone per i test atomici in India e per il rifiuto di questi di firmare il trattato di non proliferazione nucleare. L’India ha annunciato una moratoria su ulteriori test nucleare, ma il Giappone vuole anche un impegno chiaro da Nuova Delhi.

L’India sta cercando di coltivare legami più stretti con il Giappone e altri Paesi asiatici, mentre continua l’aggiornamento delle sue capacità militari, anche in risposta a una possibile sfida con la Cina e anche con il vicino Pakistan.

In base agli accordi, il Giappone fornirà un prestito per aumentare la produzione di energia in India e aiutare l’India a migliorare l’efficienza energetica nelle telecomunicazioni del paese.