Petrolio, quotazioni in crescita

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Le quotazioni del petrolio sono apparse in crescita durante gli ultimi giorni. Il prezzo del Brent sta registrando un rialzo dello 0,54% a 62,92 dollari al barile e quello del Wti sta registrando un rialzo dello 0,80% a 58,14 dollari, anche se il primo ha ceduto 2,60 dollari su base settimanale e il secondo ha ceduto circa 1,80.

Se gli analisti stanno tendenzialmente diminuendo le loro aspettative rialziste o bullish sulle quotazioni, ecco un nuovo segnale sul fatto che queste potrebbero presto invertire il trend e subire potenzialmente anche un nuovo tonfo.

Le compagnie petrolifere di tutto il pianeta estraggono ogni giorno una determinata quantità di barili di petrolio dai pozzi a un ritmo mediamente stabile nel tempo. Se la domanda aumenta o si abbassa, la loro capacità di reagire non è immediata, perché aumentare o ridurre le estrazioni non è cosa tecnicamente semplice.

E’ successo, poi, che dal giugno del 2014 al gennaio di quest’anno, i prezzi del greggio si siano più che dimezzati. Nonostante ciò, la produzione negli USA, trai i paesi dell’OPEC e tra gli altri produttori si è stabilizzata ai massimi, anche se si registra quotidianamente un eccesso di offerta di 1,5-2 milioni di barili sul mercato. Ma se si vende meno petrolio di quello che viene estratto, l’invenduto che fine fa?

Le compagnie hanno continuato con l’estrazione degli stessi barili di un anno fa, quando i prezzi erano superiori a quelli odierni del 40%, accumulando il greggio in eccesso sotto forma discorte, nella speranza di rivenderlo in futuro a prezzi superiori. Ora, esistono due luoghi in cui immagazzinare tali scorte: anzitutto, presso i serbatoi dislocati generalmente nelle zone prossime ai pozzi, gestiti da apposite società, che li affittano dietro compenso; secondariamente, sulle navi-cisterna o cargo. Queste ultime sono mediamente più costose, per cui le compagnie inizialmente portano le loro scorte presso i “super-tank” terrestri, ma man  mano che questi si riempiono e per la legge della domanda e dell’offerta diventano sempre più cari, accumulano scorte anche presso le navi cargo.

 

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