Le possibilità di rinnovo per i Contratti a termine

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 Nuova importante correzione apportata al decreto legge sul Lavoro in discussione alla Camera. Ha inizio il cambiamento di uno dei temi più criticati, la possibilità di rinnovare per otto volte, nell’arco di 36 mesi, i contratti a termine. La commissione Lavoro della camera ha infatti approvato l’emendamento del Partito democratico al dl lavoro del ministro Giuliano Poletti: quindi scende da otto a cinque il numero delle proroghe effettuabili per i contratti a termine, sempre nell’arco di tre anni. Altro importante emendamento, è stato  presentato dal relatore Carlo dell’Aringa, e prevede che le mamme che hanno contratti a tempo determinato potranno calcolare il periodo di congedo di maternità, indispensabili per i requisiti necessari per acquisire il diritto di precedenza, per le assunzioni a tempo indeterminato.

Deroghe all’obbligo di motivazione per i contratti a termine

Alle stesse lavoratrici viene riconosciuto il diritto di precedenza anche per quel che riguarda le assunzioni a tempo determinato eseguite dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi, “con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine”. L’emendamento statuisce oltre a ciò che il datore di lavoro “è tenuto a informare il lavoratore del diritto di precedenza” con “comunicazione scritta da consegnare al momento dell’assunzione”.

Contratti a termine, cosa cambia con la riforma di Renzi

Con la medesima proposta di modifica viene inserito un “vincolo” per i datori di lavoro che assumono lavoratori a tempo determinato, oltrepassando il tetto del 20%, che obbliga all’assunzione a tempo indeterminato. “I lavoratori assunti a termine, in violazione del limite percentuale, sono considerati lavoratori subordinati a tempo indeterminato, sin dalla data di costituzione del rapporto di lavoro”.

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