Il primoย trimestre del 2015 si chiude per Unicredit con un utile netto pari aย 512 milioni di euro, in calo del 28,1% in confrontoย allo stesso periodo dello scorso anno.
Si registra, tuttavia una crescita del 200% sul quarto trimestre del 2014. Il risultatoย รจ quasi perfettamente coerenteย con la media delle stime degli analisti che convergevano su un profitti di 511 milioni tra gennaio e marzo. โConsidero decisamente positivo il primo trimestre del 2015, in un contesto che mostra alcuni segnali di ripresa – ha dichiaratoย l’ad della banca, Federico Ghizzoni -. La qualitร del credito migliora e si conferma la nostra soliditร patrimoniale. I profitti sono trainati da buoni risultati operativi nelle diverse aree ed attivitร della banca”. Standoย al banchiere, le attivitร del Centro Est Europa “confermano un contributore chiave ai risultati del gruppo nonostante il quadro macroeconomico difficile”.
La redditivitร sul capitale tangibile (indice Rote) รจ al 4,8%. I ricavi salgono a 5,7 miliardi (+2,6% su base trimestrale, +2,9% su base annua). I costi totali sono a quota 3,4 miliardi (-0,4% su base trimestrale, +0,2% su base annua), con un rapporto sui ricavi del 59%. Il patrimonio netto tangibile รจ in aumento a 45,6 miliardi (+4,1% sul trimestre) grazie ai nuovi utili e all’impatto positivo delle riserve di valutazione. La qualitร dell’attivo registra un progressoย oltre le attese: le rettifiche su crediti sono state di 980 milioni, in calo del 42,2% su base trimestrale (+16,9% su base annua) e contro attese di mercato pari a 1,02 miliardi. I crediti deteriorati lordi sono calati a 83,2 miliardi (-1,4% su base trimestrale), anche grazie alla vendita in corso di Uccmb. Le sofferenze lorde sono in calo a 51,4 miliardi (-1,4%). Nelle attivitร italiane, a fine marzo 2015, il tasso di crescita annuale dei crediti deteriorati di Unicredit รจ stato circa la metร del tasso di crescita del sistema bancario italiano (campione Abi).