I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

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 L’economia è il punto nevralgico di tutti i programmi elettorali italiani in vista delle prossime elezioni che si terranno tra poco meno di un mese, il 24 e il 25 febbraio 2013.

Data la difficile situazione del paese in questo periodo, è normale che tutti si soffermino a parlare di quanto hanno intenzione di fare riguardo ai temi più scottanti dell’economia, anche se, spesso, è complicato riuscire a capire quali siano le azioni reali che le varie coalizioni hanno intenzione di fare.

Per questo abbiamo raccolto le tematiche più importanti -fiscal compact, welfare, Imu e crescita- e, per ognuna, cercato di estrapolarne i principi di azione delle coalizione che sono scese in campo.

Fiscal compact

Lista Monti: Mario Monti nella sua agenda prevede che a partire dal 2013 sia raggiunto il bilancio strutturale e che il debito pubblico possa essere ridotto di un ventesimo ogni anno a partire dal 2015 fino a che il rapporto debito/pil non raggiunge il 60%. Per farlo basta continuare sulla strada intrapresa con il Fondo salva-Stati senza la rinegoziazione dei trattati con l’Europa.

Pd e Sel:  poco o nulla di fatto per questa coalizione che pensa solo ad un'”eventuale rinegoziazione”, ma senza fornire ulteriori spiegazioni.

Movimento Cinque Stelle: nessuna rinegoziazione

PDL: la revisione dei trattati è uno degli obiettivi principali, in cui la BCE dovrà diventare il prestatore di ultima istanza. Si propone anche la creazione di Euro-bond e l’esclusione delle spese di investimento dai limiti del patto di stabilità e un eventuale riduzione del debito pubblico di 400 miliardi in cinque anni.

Rivoluzione Civile: totalmente contrario al Fiscal Compact, il cui risultato sarebbe quello di tagliare la spesa pubblica di 47 miliardi di euro all’anno per i prossimi venti, colpendo solo i lavoratori e le fasce più disagiate.

Privatizzazione Welfare

Rivoluzione Civile: il sistema sanitario deve essere pubblico ed universale, e tutto si deve muovere in questa direzione. Ragione per cui la riforma Fornero va cancellata.

Movimento Cinque Stelle: propone semplicemente il consolidamento del servizio sanitario universale e gratuito.

Pd e Sel: nessun chiarimento in merito alla distinzione tra pubblico e privato.

Lista Monti: secondo il premier uscente nella sanità

devono prevalere appropriatezza delle cure, costo/efficacia, riduzione al massimo degli sprechi, gestione manageriale

il che sembra dire che il sistema previsto potrebbe essere un mix di entrambi con preas’stazioni gratuite minime garantite, per il resto dovrebbe esserci un’assicurazione sanitaria privata.

Imu sulla prima casa

Lista Monti: prima di pensare alla cancellazione dell’Imu è necessario dare la precedenza alla riduzione del carico fiscale per lavoro e impresa. Solo a quel punto si potrà pensare all’Imu.

Pd e Sel: pochi accenni alla patrimoniale e giusto un auspicio di riduzione della pressione fiscale sul lavoro.

PDL: eliminazione dell’Imu sulla prima casa, revisione del sistema fiscale in ottica federalista, nessuna patrimoniale, eliminazione dell’Irap e progressiva riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese di un punto ogni anno.

Movimento a Cinque Stelle: nessuna parola su tasse.

Rivoluzione Civile: diversamente da PDL, qui arriva il sì alla patrimoniale, ma no all’Imu sulla prima casa, che, invecem dovrebbe essere pagata solo da Chiesa e fondazioni bancarie.

Crescita

Lista Monti: per il premier tecnico gli obiettivi di crescita potranno essere raggiunti attraverso liberalizzazioni, miglior uso dei fondi europei, semplificazione burocratica e fiscale.

Pd e Sel: crescita possibile con eliminazione del precariato e abbassamento dei salari.

PDL: la crescita in questo caso dovrebbe realizzarsi attraverso delle agevolazioni fiscali per le aziende che assumono, maggiori tutele per le imprese che lavorano con la pubblica amministrazione, utilizzo della Cassa depositi e prestiti per il rilancio del commercio interno ed estero.

Movimento Cinque Stelle: il programma lascia diverse lacune e non propone nulla di realmente organico, se non alcune possibili soluzioni come il rilancio delle produzioni locali, la green economy e il sussidio di disoccupazione garantito.

Rivoluzione Civile: è lo Stato che deve occuparsi della crescita, con il reddito minimo garantito per chi è senza lavoro, detassando le tredicesime e ripristinando l’articolo 18.

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