Quantitative Easing, Visco invita a condividere rischi Bce

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Appare opportuni condividere i rischi del quantitative easing. Questo è il pensiero del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, espressosi a Davos dopo che ieri Mario Draghi ha annunciato che a partire da marzo Francoforte acquisterà titoli pubblici e privati per 60 miliardi di euro al mese fino alla fine di settembre 2016, assicurando in ogni caso che gli acquisti proseguiranno sino a che non si osservi un sostenibile aggiustamento del sentiero d’inflazione.


Gli acquisti evolveranno su tutte le scadenze, fino a 30 anni, e comprenderanno anche i titoli connessi all’inflazione. La parte di rischio che verrà accentrata in capo alla Bce è pari al 20%, la quota restante sarà in capo alle Banche centrali nazionali.

Siamo un’unione e dobbiamo avere fiducia e costruire la fiducia. Tuttavia c’è da considerare la questione che non siamo un’unione di bilancio. E questo, nella mente di qualcuno, ha costituito una condizione importante. Allo stesso tempo non sono preoccupato per questi rischi perché alla fine li copriremo e avremo asset a sufficienza. Il target di medio termine è un’inflazione vicina al 2%, ma “siamo molto lontani da questo obiettivo” e “dire faremo tutto il possibile per riportarla vicino al 2% è un impegno molto importante che richiede determinazione e responsabilità. Il piano di acquisti della Bce potrà essere prolungato oltre settembre 2016, per raggiungere il target di un’inflazione vicina al 2%. Inoltre si è discusso quando iniziare l’acquisto dei diversi tipi di titoli sovrani dei diversi Paesi. Per quanto riguarda la Grecia, penso sarà possibile, date le limitazioni sulle emissioni e sugli emittenti, che si possa fare a giugno.

In vista del voto di domenica, intanto, cresce il vantaggio del partito di opposizione greco Syriza nei confronti dei conservatori di Nuova Democrazia. Il leader, Alexis Tsipras, si aggiudicherebbe, secondo gli ultimi sondaggi, tra il 29,6% e il 32,5% dei consensi. Circa il 10% degli intervistati resta invece indeciso. I sondaggi mostrano anche che Syriza non dovrebbe ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento.

 

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