Livelli pre-crisi: per tornarci serviranno molti anni

Le previsioni sono le seguenti: soltanto alla fine di quest’anno il Prodotto interno lordo dell’area euro ritornerà ai livelli produttivi del 2008, l’economia italiana è ancora molto distante e ci vorranno diversi anni.

Pop Spoleto al Banco Desio, indagini su Visco

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, è stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Spoleto. Si tratta nello specifico, di un atto dovuto a seguito dell’esposto presentato da un socio della Banca Popolare di Spoleto.

Quantitative Easing, Visco invita a condividere rischi Bce

Appare opportuni condividere i rischi del quantitative easing. Questo è il pensiero del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, espressosi a Davos dopo che ieri Mario Draghi ha annunciato che a partire da marzo Francoforte acquisterà titoli pubblici e privati per 60 miliardi di euro al mese fino alla fine di settembre 2016, assicurando in ogni caso che gli acquisti proseguiranno sino a che non si osservi un sostenibile aggiustamento del sentiero d’inflazione.

Per Visco nel Def proposte che rischiano di diminuire il credito delle banche

 Il Documento di economia a e finanza (Def) presentato dal governo Renzi la scorsa settimana prevede il raddoppio della tassazione sulla rivalutazione delle quote di partecipazione delle banche al capitale di Bankitalia. Per il Presidente del Consiglio Renzi è ora che anche le banche paghino e che si restituisca qualcosa a chi ha sempre pagato, con riferimento ai cittadini. Sono state queste le sua affermazioni nei giorni scorsi.

Renzi sembra andare dritto per la sua strada, ma è arrivata anche la puntualizzazione del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Per Visco, il raddoppio della tassazione proposto dal governo nel Def andrà ad avere un effetto sulle disponibilità di fondi delle banche che sono utilizzate per fare credito. Visco mette quindi in rilievo il rischio che il credito alle imprese e alle famiglie, che si è già contratto negli ultimi anni, possa riflettere l’impatto di questa scelta.

 

Banca d’Italia, Visco sprona le imprese italiane ad un profondo mutamento

 

Nella conferenza stampa a Washington, dove il numero uno di Bankitalia si trova con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per l’International monetary and financial committee del Fondo mometario internazionale (Fmi), ha precisato che un effetto che non si vedrà però quest’anno è anche il fatto che questa rivalutazione di capitale sarà utilizzata per la vigilanza. Visco ha poi affermato: “Un sistema bancario che funziona è essenziale per la ripresa. Le banche italiane sono in salute. Ora le imprese però abbiano più credito”.

Padoan ha parlato della situazione dell’economia italiana che è migliorata e del fatto che l’Italia è uno dei pochi Paesi ad avere un rapporto deficit – Pil nei parametri.

Per Visco il mercato italiano è in crescita

 Buone notizie per l’economia italiana arrivano dalle parole del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Alla base delle sue parole c’è la considerazione di un mercato in crescita che sembra allontanare il periodo di crisi economica.

Una ripresa che rientra all’interno di quella europea. L’euro non è crollato e quindi le possibilità di tornare a crescere in tutta l’area europea è una prospettiva concreta.

 

Visco conferma la buona salute delle banche italiane

 

Ignazio Visco ha affermato: “Emergono rinnovati segnali di interesse per i mercati italiani, incluso quello dei titoli di Stato”. Successivamente il governatore di Bankitalia ha aggiunto che le stime indicano che il miglioramento del mercato “riflette soprattutto l’abbattimento del rischio di disgregazione dell’area euro”.

Visco vede il problema dell’inflazione troppo bassa, sotto all’obiettivo del 2% in Europa stabilito dalla Banca centrale europea (Bce), ma esclude che ci possa essere un rischio di deflazione. È però necessario concentrarsi sulla stabilità dei prezzi.

Il governatore di Bankitalia lancia comunque un monito sulle riforme strutturali, che vede fondamentale realizzare per recuperare competitività, che è uno dei problemi principali delle imprese italiane. In effetti, le imprese italiane non sono competitive a livello internazionale e non hanno un grande mercato interno. A parte alcuni casi, le nostre aziende sono per lo più piccole e medie imprese che fanno fatica per diversi motivi nel confronto internazionale.
Per Visco questo è un elemento fondamentale per il rilancio del Paese. Una maggiore competitività delle imprese significa una crescita economica. I consigli sono di sollecitare gli investimenti e non puntare a tagliare il debito con manovre correttive da 40-50 miliardi l’anno.

Il presidente di bankitalia Visco si aspetta altri trimestri difficili per le sofferenze bancarie

 Il governatore di Bankitalia Visco ha parlato della situazione economica in Italia e dello stato delle banche dimostrandosi cauto sulla ripresa. Nel corso del comitato esecutivo dell’Associazione bancaria italiana (Abi) che si è tenuto a Milano, il governatore Visco ha detto: “Abbiamo considerato la situazione congiunturale e, in particolare, abbiamo messo in luce le difficoltà e la lentezza della ripresa”.

La ripresa è lenta quindi per diversi motivi di tipo congiunturale. Nel nostro Paese le questioni della competitività delle imprese, della domanda e del mercato interno continuano a influenzare l’attività produttiva e dilatano nel tempo la ripresa.

 

L’evasore tipo secondo Bankitalia

 

Visco, all’esecutivo dell’Abi, ha parlato anche del tema delle sofferenze bancarie, dopo che le notizie di ieri hanno diffuso dati di crescita delle stesse. Le sofferenze bancarie sono ancora alte e il governatore di Bankitalia Visco ha affermato che resteranno “ancora per altri trimestri” a livelli elevati. La ripresa molto lenta abbisogna di tempo per fare rientrare le sofferenze e c’è anche da vedere quali effetti avrà la crisi economica sulle imprese. Il problema delle banche in Italia è il rientro dei prestiti ai privati, che spesso è difficile per motivi legati alla crisi delle imprese che in questi anni ha coinvolto l’attività produttiva in Italia.

Le banche in Italia sono ancora in sofferenza nonostante i vari test, i programmi di ristrutturazione e di riorganizzazione dei bilanci che le stanno interessando per farle rientrare nei parametri europei. Le banche italiane sono risultate essere in linea con i progetti dell’Unione bancaria in Europa, ma la questione delle sofferenze deve ancora essere superata.

L’evasione fiscale è la causa della crisi economica italiana per Visco

 Il Governatore della Banca d’Italia Igazio Visco ha parlato alla platea raccolta presso l’Università Bocconi di Milano in occasione di un convegno organizzato in ricordo di Luigi Spaventa e ha colto l’occasione per esprimere le proprie considerazioni in merito al rapporto tra la crisi economica che ha investito l’Italia e l’evasione fiscale, in cui oggi è possibile riconoscere quasi una piaga sociale. 

Visco e l’arretratezza dell’Italia

Siamo un Paese indietro nel tempo. Abbiamo un ritardo di venticimque anni e un cuneo fiscale che blocca il livello occupazionale. La stretta creditizia è sempre più invasiva.

Per cambiare marcia occorre rivedere le condizioni dei prestiti e rivedere quelli che sono gli effetti negativi sull’economia.

A pensarla così è Ignazio Visco, governatore di Bankitalia. Il nostro paese non è stato in grado di replicare agli straordinari cambiamenti geopolitici, tecnologici e demografici degli ultimi 25 anni. Per Ignazio Visco, secondo cui “l’aggiustamento richiesto e così a lungo rinviato ha una portata storica» e che necessita di un contributo decisivo della politica, della società e di tutte le forze produttive”, siamo indietro dunque di un quarto di secolo sui tempi rispetto al resto d’Europa.

I problemi, dunque, sono molti. A cominciare dal cuneo fiscale, che grava sul lavoro frenando l’occupazione e l’attività aziendali. Sono necessarie alcune riduzioni di imposte. Secondo Visco “non possono che essere selettive, privilegiando il lavoro e la produzione”. Parole che arrivano da Visco durante le Considerazioni finali all’Assemblea Ordinaria dei partecipanti a palazzo Koch. Assolutamente da combattere è poi l’evasione , anche nella dimensione sovranazionale. “L’evasione – come ha detto più volte il Governatore – distorce l’allocazione dei fattori produttivi, causa concorrenza sleale, è di ostacolo alla crescita della dimensione delle imprese”.