Quota 96, atteso un provvedimento apposito, dopo l’estate

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 La riforma delle pensioni voluta dal ministro Fornero con il governo Monti continua a prevalere. Non a caso tutte le innovazioni che dovevano essere portate  dalla riforma della Pubblica Amministrazione che prevedevano la possibilità di pensionamento per i Quota 96 della scuola entro questo mese di agosto 2014, la cancellazione delle penalizzazioni, così come oggi previste, per chi opta per l’uscita prima del compimento dei 62 anni di età, nonché la cancellazione del limite di pensionamento a 68 anni per primari e professori universitari sono stato cancellate.

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Non ci sarà quindi nessuna uscita entro il primo settembre per i 4mila lavoratori della scuola che restano ancora una volta bloccati nel loro percorso pensionistico dalla legge Fornero, nessuna possibilità di uscita anticipata a 62 anni, invece che a 66, ed anche prima senza che ci siano penalizzazioni. Tutto rimane com’è, sebbene il premier Renzi abbia annunciato un provvedimento ad hoc per i Quota 96 della scuola che però, in ogni caso, dovrebbe esserci dopo l’estate, e questo sta a significare che il primo settembre chi sperava di andare in pensione tornerà a lavoro, almeno per quest’anno.

Dopo l’abolizione di queste norme, dovuta sostanzialmente ai problemi di coperture economiche evidenziati dai tecnici del Ministero dell’Economia e della Ragioneria di Stato, nonostante le nuove comunicazioni del ministro del Lavoro Poletti su eventuali interventi per sostenere un’uscita anticipata e flessibile per tutti nella prossima Legge di Stabilità, pare difficile che qualcosa possa ad oggi davvero cambiare, dal momento che il problema risorse dovrebbe perdurare ancora per un bel po’ di tempo.

 

 

 

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