Il rapporto del Fmi sul futuro italiano

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Al momento, il nostro Paese non versa in buone condizioni di ‘salute’. Non è un Paese che può garantire ai suoi abitanti un futuro radioso. A dirlo è il direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale Andrea Montanino, intervistato nel corso della presentazione del «country report» sul nostro Paese, presso l’Università Luiss di Roma. Montanino ha dichiarato inoltre che la crescita esponenziale della Penisola, di fatto, è stata vanificata per gli anni futuri: in altri termini non supererà lo 0,05%.

Immediata la replica di Kenneth Kang, responsabile della missione del Fmi per il nostro Paese, il quale ha affermato quanto segue:

L’Italia resta un paese vulnerabile  sui mercati, anche se il debito pubblico è sostenibile. Ovvero, è necessario cambiare passo a suo di riforme strutturali per evitare conseguenze gravi nei prossimi anni. Per crescere l’Italia ha bisogno di ridurre le tasse sul lavoro, fare investimenti pubblici, rendere la spending review parte integrante del bilancio. Inoltre in Italia la spesa pensionistica è troppo alta, dunque una riduzione della spesa pubblica non può non passare da una revisione della spesa pensionistica.

Per il nostro Paese, ma la situazione può essere anche equiparata a quella europea in senso più generale, non rimane che aprire con più fermezza e con regole più rigide un mercato dei capitali. Montanino ha definito gli italiani (e gli europei) “banco-centrici “, sostenendo che occorre fare di più. A questo proposito il direttore esecutivo ha menzionato il forte sviluppo del private equity negli States, dove questo particolare metodo di finanziamento è nove volte più forte rispetto a quello fatto registrare in Europa: Una strategia che si può realizzare facilmente è quella di puntare di più sul mercato dei capitali.

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