La ricetta “Madia” sugli stipendi degli alti dirigenti

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 Tetto agli stipendi, “sana mobilità” e pensionamenti “per ringiovanire la pubblica amministrazione”. E’ la ricetta del ministro Marianna Madia che ritorna a parlare delle limitazioni agli stipendi degli alti dirigenti e ha fatto il punto sul piano di tagli che prevede una riduzione degli organici della Pa di 85mila unità. Come ha precisato il ministro il tetto per gli stipendi dei manager “è tarato su quello del primo presidente della Corte di Cassazione, io ho già fatto una circolare dove, tra l’altro, esplicito che in questo tetto, facendo riferimento ad una norma del governo Letta, debbano essere accumulati anche tutti i trattamenti pensionistici compresi i vitalizi.

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Quindi penso che nel pubblico ci debbano essere delle regole per non eccedere”. Il ministro ha chiarito anche la sua posizione sul tema degli 85mila esuberi individuati dal Commissario alla spendnig review, Carlo Cottarelli, tra i dipendenti pubblici. “E’ un numero e una terminologia sbagliata e distorta anche in riferimento allo stesso piano Cottarelli, che ha fatto un lavoro strategico e lo ringrazio”, ha spiegato. Madia ha aggiunto: “Proveremo a fare delle uscite con prepensionamenti per immettere energie giovani, vogliamo ringiovanire la Pa”.

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In merito alla mobilità obbligatoria, Madia ha risposto: “Io penso a una sana mobilità obbligatoria dove il rispetto è quello del diritto del lavoratore, ma dove non ci siano degli ostacoli burocratici”.Quanto al coinvolgimento dei sindacati nella riforma della Pa, Madia ha spiegato che non è obbligatorio. “Non è detto – ha affermato il ministro – che ci saranno dei tavoli, perché abbiamo tempi molto stretti. Può anche darsi – ha aggiunto il ministro sull’eventualità di una trattativa – ma non per forza”.

 

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