Taglio stipendi dei dipendenti pubblici: le due opzioni allo studio del Governo

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 Un tempo un posto nelle Pubbliche Amministrazioni era il traguardo che tutti speravano di raggiungere, ma la situazione sta rapidamente cambiando.

In queste ultime settimane, infatti, con l’arrivo del piano di spending review di Cottarelli e con l’entrata in vigore di alcune norme emanate nelle legislazioni precedenti al Governo Renzi, la tranquillità del posto pubblico, soprattutto per quelli delle sfere dirigenziali, sta svanendo. Vediamo cosa sta accadendo.

Esuberi e prepensionamenti

Secondo la spending review di Cottarelli, nelle amministrazioni pubbliche ci sono circa 85.000 lavoratori di troppo che, nei prossimi mesi, dovranno lasciare il loro posto di lavoro. Al momento la soluzione che si sta studiando è quella del prepensionamento.

► Pubblica Amministrazione, in vista pensione anticipata per 85.000 esuberi

Stipendi manager pubblici, cosa cambia dal 1° aprile

Dal 1° aprile 2014 i manager pubblici inizieranno a vedersi ridurre il proprio stipendio per effetto dell’entrata in vigore di due leggi, una voluta dall’ex ministro Fabrizio Saccomanni e l’altra emanata durante il governo Letta che porteranno a delle sostanziose riduzioni dello stipendio che attualmente percepiscono queste figure. Per maggiori informazioni: Stipendi dei manager, dal 1° aprile scattano i primi tagli.

Manager pubblici, cosa farà il Governo Renzi

Ma i problemi per i manager pubblici non sono certo finiti qui. E’ volontà del Governo, infatti, ridimensionare gli emolumenti di questi alti profili professionali, allo scopo di raggiungere due obiettivi: il primo è quello del risparmio, dato che questi stipendi fanno parte delle voci di spesa del governo, l’altro è un adeguamento delle loro retribuzioni con quelle dei ‘normali’ lavoratori.

Le idee al momento allo studio sono:

  1. taglio progressivo dello stipendio dei dirigenti che percepiscono più di 70-90 mila euro l’anno (lordi);
  2. taglio del 50% dei premi di risultato.

 

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