Il semestre italiano alla Commissione europea parte col piede sbagliato

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 Michel Barnier, il commissario Ue al Mercato unico e Servizi finanziari, ha invitato il ministro dell’Economia italiano e presidente di turno dell’Ecofin, Pier Carlo Padoan, a “non accantonare la proposta di riforma strutturale delle banche” nel semestre italiano inaugurato dal Consiglio Ue.

 

La proposta di riforma, effettuata da poco dalla Commissione, punta a imporre la cosiddetta “separazione bancaria” ai 29 istituti di credito più grandi dell’Ue, che sono “troppo grandi per essere salvate” e “troppo costose per essere vendute”, ha precisato Barnier, riprendendo il ministro Padoan per non averne parlato nella presentazione del programma della presidenza di turno italiana, durante l’Ecofin tenutosi a Bruxelles.

Si tratta di “una proposta ragionevole e realista”, fondata sul rapporto del Gruppo Liikanen sulla riforma strutturale delle banche, ha precisato ancora Barnier, mettendo in risalto di sapere che “il Parlamento europeo ha intenzione di lavorarci sopra seriamente”, e sperando che la proposta iniziale “sia migliorata”. “Non accantonate questa materia”, ha proseguito Barnier rivolto a Padoan, il quale ha replicato di non aver incluso “per mancanza di tempo, non perché non siano importanti” tutti i punti che saranno affrontati durante il semestre di presidenza italiano dell’Ecofin.

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Il rapporto Liikanen (“High-level Expert Group on Bank Structural Reform”), ordinato dall’Esecutivo Ue e pubblicato il 2 ottobre 2012, sosteneva una separazione netta fra le consuete attività del credito alle imprese e alle famiglie delle banche commerciali e le attività finanziarie speculative delle banche d’affari, una misura che era stata attuata per la prima volta dagli Stati Uniti di Roosevent negli anni ’30, con il Glass-Steagall act, e annullata soltanto nel 1999, da Clinton.

 

 

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