Standard and Poor’s prevede una flessione del PIL italiano nel 2013 e nel 2014

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 Che la ripresa stenti ancora a dare i suoi frutti in Italia è cosa abbastanza tangibile per coloro che vivono la situazione del Paese. Ma agli occhi degli osservatori internazionali, come viene vista, dall’estero, la nostra nazione? A chiarire questo dubbio sul grado di affidabilità di cui risulta essere “degna” l’Italia in questo periodo agli occhi degli investitori internazionali ci pensano le previsioni emesse dall’agenzia di rating americana Standard and Poor’s, che recentemente hanno emesso il loro verdetto sull’andamento dell’economia italiana all’interno del contesto europeo. 

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Secondo  Standard and Poor’s, infatti, al momento l’economia italiana si trova in coda alle altre economie europee, soprattutto a causa dei dati relativi alla crescita del suo prodotto interno lordo, che non sono affatto positivi né per la fine del 2013, né per l’inizio del 2014.

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Secondo gli esperti americani, infatti, il PIL italiano sarà soggetto ad un calo dell’1,9% entro la fine del 2013, seguito da una debole ripresa dello 0,5% nel 2014. Ma per il 2015 la situazione non si presenta affatto rosea, dal momento che la crescita del PIL arriverà al massimo solo allo 0,9%.

Agli occhi di S&P, dunque, l’economia italiana risulta la più debole fra quelle del gruppo del G7. Per quanto riguarda poi l’andamento di altri dati sensibili, l’agenzia di rating prevede che il tasso di disoccupazione italiano si attesterà al 12,2% nel 2013, ma sarà costretto  a salire al 12,5% nel 2014, con una nuova discesa verso il 12% nel corso del 2015.

In generale, infine, in merito al destino complessivo dell’Eurozona, gli americani prevedono che la vera ripresa economica potrà esserci solo nella seconda metà del 2014.

 

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