Swatch, bilancio semestrale negativo

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All’inizio del 2015, quando la banca centrale svizzera aveva lasciato cadere il tasso di cambio fisso tra il franco e l’euro, il ceo della Swatch Nick Hayek era andato su tutte le furie. Hayek temeva le ripercussioni sul business della sua azienda e in particolar modo sulle esportazioni e dunque, in ultima analisi, un impatto negativo sui conti del gruppo.

Arriva adesso il bilancio del primo semestre e mostra in toto l’impatto sui conti del gruppo svizzero dell’orologeria. Un brutto colpo che tuttavia non blocca la crescita dell’organico dell’azienda di orologeria, che tra gennaio e giugno ha allargato di 400 persone il suo organico da 36mila persone.

Le vendite sono aumentate del 2,2% da 4,1 a 4,19 miliardi di franchi svizzeri. Nonostante ciò, a tassi di cambio costanti la crescita sarebbe stata più grande e pari al 3,6 per cento.

Una nota stampa di Swatch spiega:

Lo shock valutario e finanziario risalente al 15 gennaio e provocato dalla Swiss National Bank ha causato uno squilibrio nei prezzi di vendita rispetto alla Svizzera, soprattutto nei paesi dell’area dell’euro. L’impatto della decisione della banca centrale si nota ancora di più sull’ultima riga del bilancio: l’utile semestrale si è ridotto a 548 milioni di franchi dai 680 dei primi sei mesi del 2014, con un calo del 19,4 per cento. Per quanto riguarda le previsioni, tuttavia, la società avverte che continuano a essere “molto buone in tutte le regioni e in tutti i segmenti. In particolare si attende anche per il futuro una crescita molto positiva nelle valute locali.

Come evidenziano gli addetti ai lavoro osservando i numeri della Swatch, i vertici del gruppo si attendono una ulteriore crescita delle vendite soprattutto in Cina, che tra l’altro sarà supportata da maggiori investimenti in marketing.

 

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