Assunzioni Alitalia

 Lavorare per Alitalia è una grande opportunità per tutti coloro che cercano un’occupazione nel settore del turismo. Essendo la compagnia di bandiera italiana costituisce un importante valore aggiunto per il proprio curriculum vitae.

Al momento Alitalia è alla ricerca di nuovo personale di terra da impiegare presso l’ Aeroporto Intercontinentale Leonardo da Vinci (aeroporto di Roma Fiumicino), il più grande scalo italiano e il settimo per grandezza e numero di passeggeri in transito in Europa.

Le ricerche di personale di terra dell’Alitalia sono necessarie al progetto di espansione previsto da Alitalia per questo periodo, durante il quale le destinazioni della compagnia di bandiera si arricchiranno di ben 9 nuove destinazioni.

Si tratta di lavoro stagionale, che occuperà le risorse selezionate per il periodo estivo nel quale è previsto un aumento considerevole del traffico di passeggeri. Le ricerche al momento sono concentrate sugli addetti al check in, ma in futuro potrebbero essere aperte le selezioni anche per personale di scalo.

Per candidarsi alla posizione di personale di terra presso l’aeroporto di Fiumicino e per conoscere tutte le posizioni aperte dalla compagnia di bandiera italiana visitare la pagina Invio CV del sito di Alitalia.

Dieci anni di cassa integrazione per i lavoratori di Alitalia?

Potrebbero protrarsi a dieci anni la cig per i lavoratori della vecchia Alitalia. Si profila, dunque, una proroga di tre anni sino al 2018 in confronto all’accordo iniziale che aveva stabilito nel 2008 l’erogazione dell’80% dello stipendio fino al 2015.

A confermare la è stato, il 12 giugno, lo stesso ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. La proroga, però, potrebbe scatenare delle polemiche: già piovono accuse di trattamento di favore nei confronti degli ex lavoratori della compagnia di linea.

Lupi sostiene che la misura non comporta un aggravio dei costi per lo Stato, poiché si tratta di un fondo che si autoalimenta. Una formula oscura per dire che attraverso i fondi pubblici e la tassazione dei consumatori della nuova Alitalia si stanzia la cassa integrazione per circa 3-4 mila dipendenti.

I lavoratori hanno diritto all’80% dello stipendio senza che abbiano un tetto massimo di 1.080 euro mensili valido per i dipendenti di altre aziende.

In effetti, a giudicare dalla difficoltà del governo a trovare risorse per la cassa integrazione in deroga, suona quantomeno strana l’attenzione dell’esecutivo nei confronti degli ex lavoratori della compagnia aerea.

Del resto per un’Alitalia fallita, ce n’è un’altra – quella nuova targata Cai e Air France – che è riuscita a evitare migliaia di esuberi solo grazie ai contratti di solidarietà.

Nessuna emergenza per Alitalia

 Dopo le alterne vicende che hanno caratterizzato nell’ ultimo periodo la vita di Alitalia, arrivano infine le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta a calmare le acque su un possibile interesse dei russi di Aeroflot per la compagnia di bandiera italiana.

Arriva l’ accordo tra Alitalia e i sindacati

 E’ stato finalmente raggiunto l’ accordo tra Alitalia e i sindacati in merito al futuro destino degli operatori di terra, le cui trattative si sono susseguite a ritmo incalzante nei giorni passati. 

Alitalia verso i contratti di solidarietà

 Trattative in corso a Fiumicino tra i vertici di Alitalia e i sindacati dei lavoratori al fine di non mandare in fumo almeno 630 posti di lavoro. Tanti sono infatti gli esuberi previsti dall’ amministrazione del gruppo, che ora cerca delle soluzioni condivise anche dalle parti sociali per non essere costretta ai preventivati tagli

Alitalia chiede contratti di solidarietà e tagli allo stipendio

 Al fine di contrastare la situazione economica non agevole, l’Alitalia ha fatto richiesta alle organizzazioni sindacali di 2.400 contratti di solidarietà di 50 ore medie mensili.

Si tratta, in altri termini, di sei giorni. Si parla dunque di una riduzione dello stipendio di quasi settanta euro.

E’ questa la proposta ufficiale avanzata dall’azienda all’incontro con i sindacati. Stando a quanto riferito dalle fonti sindacali, la delegazione imprenditoriale ha illustrato tale proposta reputandola un’operazione di salvaguardia occupazionale per quasi 600 dipendenti.

Una operazione che Alitalia vuole condurre avanti il prima possibile per la durata di due anni così da affrontare una situazione finanziaria molto difficile sul profilo dei costi a seguito di ricavi non positivi. Le stesse fonti sindacali dicono che l’Alitalia abbia chiesto un’immediata applicazione di contratti di solidarietà già da lunedì prossimo fino al 9 giugno 2015.

In questa maniera verrebbe scongiurato il ricorso alla cassa integrazione. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha già confermato l’intenzione di rafforzare e prolungare il fondo di solidarietà, istituito nel luglio 2005.

I conti della compagnia aerea sono gravissimi. Il primo trimestre si è chiuso per Alitalia con una perdita di 157 milioni, in aumento rispetto ai 131 mln dello stesso periodo del 2012. Il nuovo piano industriale 2013/2016 è in corso di elaborazione e sarà sottoposto al consiglio d’amministrazione di fine giugno. In crescita anche l’indebitamento finanziario netto gestionale che al 31 marzo risulta pari a 1.023 milioni, inclusi i 95 milioni del finanziamento soci, rispetto ai 967 milioni al 31 dicembre 2012; di questa voce la quota per l’indebitamento sulla flotta di aerei di proprietà è pari a 636 milioni.

Alitalia insidia l’accordo tra Emirates e Malpensa

 Una mossa, a quanto pare, quella di Alitalia, per far saltare il recente accordo tra la compagnia aerea del Golfo, Emirates Airlanes, e l’ aeroporto di Milano Malpensa, che, definitivamente abbandonato dalla ex compagnia di bandiera nel 2007, sta cercando ora di tornare ad essere l’ hub internazionale del capoluogo lombardo.

Easyjet sfida Alitalia sulla tratta Milano-Roma

Alitalia ha infatti richiesto in questi giorni all’ Enac – l’ Ente nazionale dell’ aviazione civile – l’ accesso alla documentazione relativa alla concessione dei diritti di Quinta libertà accordati a  Emirates Airlanes in vista della costituzione della tratta Malpensa – New York.

Alitalia cederà sette slot su rotta Milano-Roma a Easy Jet

L’ intenzione della ex compagnia di bandiera italiana, che ora ha il suo quartier generale a Fiumicino, sembra essere dunque quella della preparazione di una possibile azione legale per tentare di bloccare l’ attivazione – forse dal prossimo ottobre – di un insidioso collegamento transoceanico alternativo ai propri.

E’ possibile, inoltre, che il vettore italiano ora sotto l’ egida di Roberto Colaninno, tema in generale l’ insediarsi in centro Europa della pericolosa e potente compagnia araba, con base proprio a Milano Malpensa, dove il gruppo Emirates ha già fatto impegnativi investimenti per la costruzione di una lounge extra lusso.

Easyjet sfida Alitalia sulla tratta Milano-Roma

 È di pochi giorni fa la notizia della volontà di Lufthansa di mettere le mani sulla Brussels Airlines, ma le notizie dal mondo “aereo” sono sempre più numerose. L’ultima in ordine cronologico riguarda il nostro paese: dall’8 aprile, infatti, EasyJet intensifica i voli sulla tratta Milano-Roma. Se prima si parlava di 6 voli giornalieri, adesso ci saranno 4 opportunità in più, i voli infatti, saranno 10.

Lufthansa ci prova con Brussels Airlines

Anche i prezzi proposti dalla EasyJet sembrano molto competitivi, visto che si andrà dai pacchetti fissi, cosiddetti chiusi di circa 30 euro, per l’esattezza 29,75 € fino ai 90 euro dei viaggi flessibili, quelli in cui si ha la possibilità di cambiare orari e giorni di partenza ed arrivo.

EasyJet tra i grandi della Borsa

Sulla nuova tratta Linate-Fiumicino saranno attivati più voli ma la qualità del servizio sicuramente immutata. Per esempio ci sarà il misuratore di bagagli, ci saranno i sedili costruiti con materiali che alleggeriscono il peso degli aeromobili con conseguente risparmio di carburante.

Il minimalismo, dunque, è la parola d’ordine, ma in tutta questa storia a farla da padrone è la sfida implicita che Easyjet lancia ad Alitalia. L’obiettivo che poi è nelle corde di Carolyn McCall, ad di EasjJet, è quello di raggiungere circa 350 mila passeggeri all’anno sulla tratta Milano-Roma.

Via libera al prestito per Alitalia

L’incontro per decider le sorti di Alitalia si è tenuto questa mattina all’hotel Westin Palace di Milano alla presenza dei soli soci italiani. Una riunione che ha portato, secondo alcune fonti, alla decisione di dare il via libera al maxiprestito di 150 milioni di euro per la compagnia italiana, operazione alla quale Air France ha già dato il via libera.

Alitalia cederà sette slot su rotta Milano-Roma a Easy Jet

Restano ancora da definire i dettagli per il prestito che si è reso necessario per coprire le esigenze finanziarie della compagnia previste per il 2013. Tutti i soci pro-quota dovranno dare la loro parte, eccezion fatta per coloro che, per ragioni di difficoltà economiche, non possono permettersi di partecipare finanziariamente e dei soci che hanno rilevato le loro quote solo di recente.

Si parla comunque di una cifra che si aggirerà tra i 150-200 milioni di euro, ma tutte le decisioni definitive sono rimandate al 14 febbraio, quando si terrà una nuova riunione dell’azionariato di Alitalia.

► Piano Alitalia per evitare la bancarotta

Per Alitalia, però, i guai non finiscono qui. Dopo il blackout di ieri che ha fatto ritardare diversi voli, le varie associazioni di consumatori si sono già messe all’opera per capire se e in quale misura i passeggeri che hanno sofferto del disservizio possono avvalersi delle legge comunitarie per il rimborso.

Prestito dei soci per salvare Alitalia

 La prima riunione dell’anno tra i consiglieri di Alitalia è durata sette ore ed è stata ricchissima di colpi di scena.

Sette ore di fuoco. L’azienda vive un momento critico, con le casse quasi prosciugate e il rischio che i pagamenti di febbraio slittino a data da destinarsi.

L’erosione del capitale della compagnia aerea è un argomento che tiene banco da tempo. L’urgenza di inserire nuovi fondi nella casa esiste ed è stata già palesata abbondantemente. Il problema è che ora il tempo per farlo si è ridotto ulteriormente al lumicino.

Così, durante la riunione di ieri, la prima dell’anno, i consiglieri sono giunti a una decisione: tutti i soci verseranno un prestito alla Società per la sua ‘sopravvivenza’. La cifra nel complesso si aggira intorno ai 150/200 milioni.

Appuntamento al 4 febbraio

Ora, i soci si incontreranno il prossimo 4 febbraio per capire se c’è la possibilità di ricevere gli introiti da parte degli azionisti, così da rilasciare la cifra esatta per il finanziamento e rendere note le modalità di suddivisione della cifra stessa.

Il Cda ha optato per un prestito e non per un aumento di capitale, in quanto c’è urgenza di un finanziamento immediato. L’aumento di capitale, per prassi, comporterebbe tempi più lunghi. Si dovrebbe procedere con una delibera dell’assemblea, la quale implica un periodo burocratico non indifferente.