L’attività industriale in Cina si riduce anche in questo mese

 L’attività industriale della Cina si è ridotta per il quarto mese consecutivo nel mese di aprile, segnalando debolezza economica nel secondo trimestre. Il ritmo della diminuzione trova però di contro le misure politiche per arrestare il rallentamento. In effetti, gli analisti vedono i primi segnali di stabilizzazione dell’economia a causa di interventi mirati del governo per sostenere la crescita, ma ritengono che più sostegno politico può essere necessario in quanto le riforme strutturali mettono ulteriore pressione sull’attività.

L’indice HSBC/Markit Flash Purchasing Managers (Pmi) del mese di aprile è salito a 48,3 dal 48 di marzo, ma è ancora al di sotto della linea 50 che separa l’espansione dalla contrazione. Le aspettative sono di una dinamica di crescita che si sta stabilizzando. Con la crescita economica annuale che è scesa al 7,4 per cento nel primo trimestre rispetto al precednte anno.

 

In Cina la crescita rallenta

 

Il governo ha già presentato misure per accelerare la costruzione di ferrovie e di case a prezzi più accessibili e per tagliare le tasse per le piccole imprese per sostenere la crescita. I segni di un rallentamento nel primo trimestre sono stati evidenti in una serie di indicatori economici, spingendo il governo a svelare una serie di misure per promuovere la crescita anche se non ha escluso un grande stimolo.

Il governo cinese ha anche detto che il suo obiettivo principale è la creazione di posti di lavoro e che non è importante se la crescita nel 2014 sarà leggermente al di sotto dell’obiettivo ufficiale del 7,5 per cento. L’ente di pianificazione economica del Paese ha ribadito il messaggio, affermando che l’economia andrà bene senza la necessità di alcuno stimolo pesante.

In aumento le segnalazioni spontanee di evasori

 In Italia, la visione dell’evasione fiscale sta cambiando e si vede l’emergere di una nuova cultura fatta di segnalazione dei cittadini alla guardia di finanza. In poco tempo sono arrivate circa trecentomila segnalazioni che sono la dimostrazione che l’evasione fiscale inizia a essere considerata non come una furbizia, ma come un problema per la collettività.

Le segnalazioni spontanee, come mostrato da evasori.info, al 3 gennaio sono 284.809 per 46.437.232 euro. Una somma che è quasi raddoppiata in sei mesi.

 

Nuove misure contro l’evasione fiscale

 

Le segnalazioni di evasione fiscale riguardano un po’ tutti i settori. Attività commerciali, bar, ristoranti, servizi alla persona, alimentari e tabacchi. Seguono poi medici, dentisti, costruttori, grossisti e liberi professionisti.

Il sommerso in rapporto agli abitanti arriva a livelli alti al nord. Treviso, Como e Mantova sono nelle prime posizioni, ma anche città come Roma, Taranto e Lucca non sono da meno. L’evasione non sembra essere un fenomeno presente soprattutto al sud come spesso e in modo stereotipato si pensa, ma uniforme in tutta l’Italia.

L’emergere di una nuova cultura che si basa sulla segnalazione è un fatto da accogliere con favore e nasce probabilmente dalle campagne e dalla crisi economica degli ultimi anni. Da una parte, gli italiani sembrano essere consapevoli che non pagare le tasse è un problema per la collettività e fa alzare le imposte a chi paga regolarmente; dall’altra, i problemi dell’economia italiana sembrano avere portato a una maggiore conoscenza della necessità di risparmiare e di assicurare i fondi necessari per l’ambito pubblico.

I dati sulle segnalazioni offrono quindi la visione cambiata sostanzialmente nel cittadino.

Chiude il ristorante che ha inventato il tiramisù

 Il tiramisù è uno dei dolci più conosciuti in Italia e nel mondo. Un dolce che è diventato tradizionale in ogni parte d’Italia che è facile da preparare e che ha tanti estimatori.

Su queste basi, la notizia uscita in questi giorni fa un po’ pensare e dimosttra come la crisi economica nel nostro Paese sta dannegiando molte attività. Il ristorante italiano accreditato di avere inventato il tiramisu sta chiudendo i battenti dopo 75 anni, perché non riesce a rimanere a galla in questa devastante crisi finanziaria.

 

Per l’Italia deficit di bilancio entro i limiti e debito pubblico ancora in crescita

 

Le Beccherie è il ristorante situato nella città di Treviso che servirà il sua ultima tiramisù, fatto sempre con mascarpone, caffè, vino dolce Marsala e biscotti, il 30 marzo quando chiuderà. Il proprietario del ristorante, Carlo Campeol di 60 anni, ha detto che la colpa della chiusura è un crollo del numero dei clienti, in quanto gli italiani preferiscono optare per un servizio più economico.

Generalmente è riconosciuto che il tiramisù è stato inventato a Le Beccherie nel 1970 dalla madre del signor Campeol. Il presidente della regione Veneto Luca Zaia l’anno scorso ha lanciato una campagna per fare riconoscere ufficialmente  dall’Unione Europea Treviso come la casa di tiramisù.

La cosa poco confortante è che questa è una delle tante attività costrette a chiudere nel nostro Paese per gli effetti della crisi economica. L’anno scorso le aziende che hanno chiuso sono state 111 mila. Un dato negativo che è un record di fallimenti in Italia. Una sorta di strage e il 7,3% in più rispetto al precedente anno che già non era stato facile per chi ha un’attività da condurre.

Negli Stati Uniti cresce l’attività manifatturiera

 L’attività manifatturiera degli Stati Uniti è cresciuta a un ritmo più veloce del previsto nel mese di febbraio. L’indice di produzione di Supply Management è salito a 53,2 da 51,3 di gennaio. Una lettura superiore a 50 indica espansione.

I dati specifici hanno mostrato che la spesa della costruzione è leggermente aumentata nel mese di gennaio, aiutata dall’edilizia residenziale. Produzione e costruzione sono fondamentali per l’economia degli Stati Uniti e c’erano timori che il maltempo in molte parti degli Stati Uniti potrebbe aver intaccato questi settori.

 

In calo la disoccupazione negli Stati Uniti

 

I dati diffusi dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti hanno mostrato che la spesa per la costruzione è aumentata dello 0,1% nel mese di gennaio nel confronto con il mese di dicembre. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, la spesa per la costruzione è aumentata del 9,3%.

Tuttavia, le cattive condizioni atmosferiche hanno mostrato i loro effetti nelle vendite di automobili nel mese di febbraio con General Motors, Toyota e Ford. Ma il calo delle vendite è stato inferiore al previsto e i produttori sono ottimisti circa le prospettive nei prossimi mesi. Per General Motors le vendite sono diminuite dell’1%, rispetto alla previsione degli analisti di un calo del 6%. Chrysler e Nissan Motors sono in controtendenza con un aumento delle vendite rispettivamente dell’11% e del 16%.

Gli analisti hanno affermato che le vendite di automobili nel corso del mese erano state agevolate dagli incentivi e sconti offerti dai commercianti per attirare i clienti negli showroom, nel tentativo di attutire l’impatto delle condizioni meteorologiche avverse. Secondo True Car, l’incentivo medio offerto ai clienti è salito a 2.633 dollari per veicolo nel mese di febbraio, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente.