Decreto milleproroghe, tutte le novità in breve

 Mancavano solo quarantotto ore alla scadenza dei termini quando il Decreto Milleproroghe è stato approvato, con una votazione di 135 a favore, 20 contrari e 78 astenuti.

Dato che i tempi erano molto stretti, la scadenza era posta ad oggi, venerdì 28 febbraio, il testo diventato legge è praticamente lo stesso che è uscito dalla Camera, in quanto non c’è stata una ulteriore discussione sugli emendamenti.

Dopo i botti arrivano gli aumenti di Capodanno

 Inizia l’anno nuovo e, come da tradizione possiamo dire, si fanno i conti degli aumenti scattati dal 1 gennaio. Aumenti che riguardano soprattutto autostrade, bollette e carburanti e che dipendono da piccole norme inserite negli ultimi decreti e dall’aumento dell’Iva.
Le tariffe o pedaggi delle autostrade sono aumentate di molto e anche fino all’8% come nell’Autostrada dei Parchi (A24) o nella Piacenza-Brescia. Sul territorio nazionale, e considerando quindi tutte le autostrade, l’aumento è stato del 3,9%. Questo è il livello medio, ma su molte autostrade importanti soprattutto del nord l’aumento è arrivato al 5%.
In crescita anche le bollette dell’energia elettrica, con rincari dello 0,7%. L’aumento dell’Iva e di una piccola manovra porta anche a caffè, bibite e snack delle macchinette automatiche ad essere più cari. In questo caso, la crescita è di 5-10 centesimi per ogni prodotto.
Dal 1 gennaio cresce anche il prezzo dei carburanti di 0,4 centesimi utili per finanziare il cinema. I carburanti erano già aumentati di prezzo qualche giorno fa per effetto del super euro.
Questi aumenti e gli altri, tutti insieme, avranno delle ripercussioni sui trasporti, sui servizi e sul commercio. Le associazioni dei consumatori stimano che i rincari delle tariffe e questi effetti a cascata peseranno per circa 1.400 euro
Come detto, molti aumenti dipendono da piccole norme inserite negli ultimi decreti, tra cui la Legge di Stabilità e il Decreto Milleproroghe. Le tasse sulle sigarette aumentano dello 0,7% e il bollo sui conti titoli e i conti deposito passa dall’1,5% al 2%.
Aumentano anche i contributi Inps per il fondo di solidarietà che finanzia la cassa integrazione. Per le imprese con più di 15 dipendenti l’aumento è dello 0,5% delle retribuzioni. A carico dell’impresa ci sono i due terzi di questo aumento, mentre il rimanente un terzo è a carico del lavoratore.
E poi ci sono le tasse sulla casa.

“Affitti d’oro”, tempi di recesso dimezzati

 Dopo diverse polemiche nate in Parlamento soprattutto tra governo e Movimento 5 Stelle legate ai cosiddetti “affitti d’oro”, la norma, non prevista nella Legge di Stabilità, è entrata nel Decreto Milleproroghe. C’è però chi parla di beffa o di “toppa” che non risolve la situazione.
La legge approvata al Senato in prima lettura a dicembre attraverso un emendamento proposto da Riccardo Fraccaro del M5S stabiliva che le pubbliche amministrazioni potevano esercitare il diritto di recesso dagli affitti entro il 31 dicembre 2014 e con un preavviso di 30 giorni. Un emendamento che andava a toccare interessi forti. Dopo sei giorni è stato presentato un emendamento abrogativo dalla senatrice del Pd Magda Zanoni. Renzi ha poi proposto di inserire la norma nel Decreto Salva Roma. Nella Legge di Stabilità era però stata inserita una norma che permetteva l’esenzione dal diritto di recesso per gli immobili affittati dalle pubbliche amministrazioni dai fondi immobiliari e dai soggetti che hanno investito in quei fondi.
Una storia breve a livello temporale ma complessa quindi. In effetti, segue la non promulgazione da parte del Quirinale del Decreto Salva Roma e la promessa del governo di inserire la questione degli “affitti d’oro” nella prima legge utile. E si arriva così al Decreto Milleproroghe.
L’articolo 2 del Decreto contiene la norma, ma con alcune condizioni. Non c’è più la deroga alla clausola di recesso per gli immobili dei fondi immobiliari e dei loro azionisti, ma rimane non necessario il nulla osta del Demanio nel caso di rinnovo dei contratti. La norma prevede che lo Stato può esercitare il diritto di recesso non entro il 31 dicembre 2014, ma entro il 30 giugno. I tempi passano quindi da un anno a sei mesi. Inoltre, il preavviso passa da trenta giorni a sei mesi. Il fatto che i tempi coincidono ha portato il senatore del M5S ad affermare che così si fanno saltare i tempi tecnici per il recesso.

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto milleproroghe con fondi Ue per lavoro ed enti locali

 Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha comunicato che il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok per il decreto milleproroghe. Nella conferenza stampa, Letta ha affermato che il decreto contiene le due norme di materia fiscale di cui si è discusso molto in questi ultimi periodi, il bilancio del Comune di Roma e gli affitti d’oro.
Il Consiglio dei Ministri ha dato quindi il suo parere favorevole alla riprogrammazione dei fondi strutturali Ue da 6 miliardi e 200 milioni e Letta ha detto che di questi solo “1 miliardo e 200 milioni sono stati già impegnati nella legge di stabilità come garanzie per il credito alle imprese”. Quello che rimane sarà impegnato per sostenere le imprese, per rilanciare l’occupazione, per sostenere le economie locali e per combattere la povertà.
Il decreto milleproroghe propone quindi fondi per le imprese e per rilanciare l’occupazione. Nel dettaglio, ci sono 700 milioni per azioni in grado di favorire il lavoro e l’occupazione, 800 milioni per gli interventi contro la povertà e 3 miliardi per sostenere le economie locali. Dei 700 milioni per l’occupazione si prevede di contribuire con 150 milioni per le decontribuzione dell’occupazione giovanile, per 200 per favorire l’occupazione femminile e per i più anziani e per 350 per sostenere la ricollocazione dei disoccupati.
Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha affermato che il decreto contiene “le proroghe essenziali che sono necessarie su alcuni impegni che abbiamo dovuto come ogni anno mettere e accanto a queste le norme essenziali del decreto Salva-Roma che abbiamo deciso di non portare a termine per la eterogeneità di norme venute fuori”. Per coprire il buco di bilancio del Comune di Roma ci sono 400 milioni e nel decreto milleproroghe dovrebbe esserci anche la norma che congela il pagamento delle imposte per le zone colpite dall’alluvione in Sardegna.
La questione degli affitti d’oro rientra nel decreto dopo che su un emendamento alla Legge di Stabilità su questo tema erano emerse molte polemiche. Le pubbliche amministrazioni possono quindi recedere dagli affitti nel caso in cui questi siano molto costosi.