Il Consiglio dei Ministri approva il decreto milleproroghe con fondi Ue per lavoro ed enti locali

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 Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha comunicato che il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok per il decreto milleproroghe. Nella conferenza stampa, Letta ha affermato che il decreto contiene le due norme di materia fiscale di cui si è discusso molto in questi ultimi periodi, il bilancio del Comune di Roma e gli affitti d’oro.
Il Consiglio dei Ministri ha dato quindi il suo parere favorevole alla riprogrammazione dei fondi strutturali Ue da 6 miliardi e 200 milioni e Letta ha detto che di questi solo “1 miliardo e 200 milioni sono stati già impegnati nella legge di stabilità come garanzie per il credito alle imprese”. Quello che rimane sarà impegnato per sostenere le imprese, per rilanciare l’occupazione, per sostenere le economie locali e per combattere la povertà.
Il decreto milleproroghe propone quindi fondi per le imprese e per rilanciare l’occupazione. Nel dettaglio, ci sono 700 milioni per azioni in grado di favorire il lavoro e l’occupazione, 800 milioni per gli interventi contro la povertà e 3 miliardi per sostenere le economie locali. Dei 700 milioni per l’occupazione si prevede di contribuire con 150 milioni per le decontribuzione dell’occupazione giovanile, per 200 per favorire l’occupazione femminile e per i più anziani e per 350 per sostenere la ricollocazione dei disoccupati.
Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha affermato che il decreto contiene “le proroghe essenziali che sono necessarie su alcuni impegni che abbiamo dovuto come ogni anno mettere e accanto a queste le norme essenziali del decreto Salva-Roma che abbiamo deciso di non portare a termine per la eterogeneità di norme venute fuori”. Per coprire il buco di bilancio del Comune di Roma ci sono 400 milioni e nel decreto milleproroghe dovrebbe esserci anche la norma che congela il pagamento delle imposte per le zone colpite dall’alluvione in Sardegna.
La questione degli affitti d’oro rientra nel decreto dopo che su un emendamento alla Legge di Stabilità su questo tema erano emerse molte polemiche. Le pubbliche amministrazioni possono quindi recedere dagli affitti nel caso in cui questi siano molto costosi.

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