Il FMI analizzerà la situazione economica e bancaria italiana

 Nella giornata di domani l’economia italiana e la sua situazione bancaria saranno le protagoniste indiscusse nel mondo dell’alta finanza internazionale. La situazione macroeconomica italiana e quella delle sue banche saranno infatti l’oggetto principale della discussione che gli esperti del Fondo Monetario Internazionale –  FMI – terranno nella giornata di domani in sede di consiglio. 

All’interno del Def deficit al 3,1% e PIL in calo dell’1,7%

 La seduta del Consiglio dei Ministri che si è tenuta questa mattina ha aggiornato, come previsto, il Def, il Documento di Economia e Finanza, il documento destinato a contenere le previsioni sul quadro macroeconomico generale e le conseguenti misure e riforme previste per il Paese per i prossimi due anni. 

Il Governo stima il rapporto deficit – PIL al 3,1% all’interno del Def

 Proprio in queste ore continuano, da parte del Governo, i lavori per la definizione del Def, il documento di Economia e Finanza sulla base del quale dovrà essere impostata, nell’immediato futuro, non solo la Legge di Stabilità, che verrà delineata entro il mese di ottobre, ma anche la politica italiana di respiro un poco più ampio. Nel Def, infatti, troveranno posto tutte quelle indicazioni economiche che struttureranno le scelte politiche dei prossimi mesi.

Il deficit italiano sarà mantenuto sotto il 3% del PIL

 Se nei giorni scorsi più voci si sono levate dagli ambienti internazionali europei per mettere in guardia l’Italia su un possibile sforamento dei conti pubblici, che, messi sotto pressione da imprevisti aumenti delle spese e del fabbisogno dello Stato, sembrano correre nuovamente il rischio di superare i livelli imposti dalla Commissione Europea, arrivano in queste ultime ore puntuali rassicurazioni da parte dello stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni.

Il debito pubblico italiano è aumentato di 84 miliardi nel 2013

 Mentre in Europa si respira già l’aria più lieve della ripresa economica, l’Italia sembra ancora poco interessata da questo processo di timida crescita internazionale, dal momento che i dati che vengono desunti dalla situazione del Paese reale sembrano portare in tutt’altra direzione. E proprio sulla base di questo motivo l’attenzione degli osservatori internazionali dell’Eurozona è concentrata sulla situazione del debito pubblico italiano, che ogni giorno diventa sempre più ingente.

Saccomanni invita ad uscire dalla crisi del credit crunch

 Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni in occasione della riunione dell’ Ecofin che si è tenuta questa mattina è intervenuto nuovamente sul problema del credit crunch, che ormai da molti mesi caratterizza l’ andamento del mondo economico italiano e che costituisce uno degli aspetti principali della crisi dell’ imprenditoria.

Olli Rehn tiene duro sulla questione deficit

 C’è un volto inflessibile dell’Europa finanziaria ed è rappresentato in questo momento da Olli Rehn che nonostante le dichiarazioni ottimistiche di Enrico Letta alla fine dell’ultimo meeting di Bruxelles, ribadisce che il limite del 3 per cento sul deficit è da considerare inderogabile.

L’Italia esce dalla procedura di deficit

L’Italia, stando a quanto detto dal nostro premier, è tornata a casa da Bruxelles avendo ottenuto più del previsto. In primo luogo, infatti, siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo e poi, altra novità ancora più importante, sono state approvate le misure per il rilancio dell’occupazione giovanile: i fondi messi a disposizione dal bilancio europeo finiranno anche e soprattutto nelle casse dello stato italiano che figura tra quelli maggiormente in difficoltà sul fronte lavoro.

La BCE punta il dito sull’Italia

Eppure non è tutto oro quel che luccica a sentire Olli Rehn, il commissario agli Affari economici che ha inviato una lettere ai ministri dell’Economia dell’Unione Europea e anche senza citare in modo particolare l’Italia, ha inviato un messaggio importante al governo di Roma.

La flessibilità dimostrata da Bruxelles in queste ultime settimane non deve far pensare che adesso, in Europa, tutto sia possibile, anzi. Il muro dei 3% di deficit non deve essere abbattuto e non esistono deroghe per nessuno al rispetto di tale parametro. E’ scritto nel fiscal compact e va gestito come già detto da tempo.

L’ Italia virtuosa stia attenta al disavanzo

 L’ ultimo bollettino mensile pubblicato dalla Banca Centrale Europea – BCE – ha riportato parole di elogio nei confronti degli sforzi compiuti dall’ Italia per allinearsi tra i Paesi virtuosi dell’ Eurozona, che sono riusciti nel 2012 a mantenere il proprio deficit al di sotto del 3% del PIL nazionale.