Fisco, il piano anti evasione e gli scontrini abbinati alla lotteria

 Previsti scontrini telematici, con trasferimenti online in tempo reale all’Agenzia delle entrate, fatture elettroniche, pagamenti tracciabili e addirittura ipotesi di una lotteria per chi ha scontrini fiscali: sono alcuni punti del piano anti-evasione del governo. A iniziare dal 2015 a 18 milioni di italiani il 730 arriverà a casa.

Il Credit Suisse paga 2,6 miliardi di dollari in America per evasione fiscale

 Dopo oltre venti anni una grande banca in America ammette il reato di evasione fiscale. È successo negli Stati Uniti dove una delle più grandi banche a livello mondiale, la banca svizzera Credit Suisse ha confermato di aver aiutato i suoi clienti americani più facoltosi ad evadere la mossa del fisco e le tasse.

Evasione fiscale, persi 500 milioni di euro al giorno

 Uno dei problemi più grandi dell’Italia, come ormai si sa da molto tempo, è l’evasione fiscale. Un tarlo che erode le possibilità di ripresa economica del paese bruciando ogni giorno milioni di euro.

E non si tratta di un modo di dire: secondo i calcoli della Uil, ogni minuto vengono evasi 374mila euro, che in una giornata diventano 500 milioni di euro. Una cifra altissima che dà conto di quanto elevato sia il numero degli evasori italiani, dovuta principalmente all’evasione dell’Iva.

Evasione fiscale, un euro su quattro scappa dalle mani del Fisco

 L’evasione fiscale in Italia ‘brucia’ ogni anno circa 120 miliardi di euro. Una cifra altissima che corrisponde all’8% del Pil del paese e che, soprattutto in una situazione come quella in cui ci troviamo, ha un’influenza determinante sulle possibilità di ripresa economica del paese.

Secondo le ultime stime, ogni anno mancano all’appello dell’erario un euro su quattro di quelle che dovrebbero essere le imposte pagate dai contribuenti. 

In aumento le segnalazioni spontanee di evasori

 In Italia, la visione dell’evasione fiscale sta cambiando e si vede l’emergere di una nuova cultura fatta di segnalazione dei cittadini alla guardia di finanza. In poco tempo sono arrivate circa trecentomila segnalazioni che sono la dimostrazione che l’evasione fiscale inizia a essere considerata non come una furbizia, ma come un problema per la collettività.

Le segnalazioni spontanee, come mostrato da evasori.info, al 3 gennaio sono 284.809 per 46.437.232 euro. Una somma che è quasi raddoppiata in sei mesi.

 

Nuove misure contro l’evasione fiscale

 

Le segnalazioni di evasione fiscale riguardano un po’ tutti i settori. Attività commerciali, bar, ristoranti, servizi alla persona, alimentari e tabacchi. Seguono poi medici, dentisti, costruttori, grossisti e liberi professionisti.

Il sommerso in rapporto agli abitanti arriva a livelli alti al nord. Treviso, Como e Mantova sono nelle prime posizioni, ma anche città come Roma, Taranto e Lucca non sono da meno. L’evasione non sembra essere un fenomeno presente soprattutto al sud come spesso e in modo stereotipato si pensa, ma uniforme in tutta l’Italia.

L’emergere di una nuova cultura che si basa sulla segnalazione è un fatto da accogliere con favore e nasce probabilmente dalle campagne e dalla crisi economica degli ultimi anni. Da una parte, gli italiani sembrano essere consapevoli che non pagare le tasse è un problema per la collettività e fa alzare le imposte a chi paga regolarmente; dall’altra, i problemi dell’economia italiana sembrano avere portato a una maggiore conoscenza della necessità di risparmiare e di assicurare i fondi necessari per l’ambito pubblico.

I dati sulle segnalazioni offrono quindi la visione cambiata sostanzialmente nel cittadino.

Molti Paesi collaboreranno per limitare l’evasione fiscale internazionale

 La battaglia contro l’evasione fiscale è sempre uno degli obiettivi dei governi che si sono succeduti in questi anni. In Italia il fenomeno è imponente, anche più alto di altri Paesi europei. Tra gli evasori ci sono diversi casi, da quelli clamorosi a quelli che si definiscono tali per sopravvivenza.

Certo la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa. Questo, ovviamente, non giustifica l’evasione fiscale, ma anzi l’accentua. La pressione fiscale quindi sale proprio per l’eccessiva evasione fiscale, in quanto lo Stato ha bisogno di entrate per mandare avanti le attività.

 

Nuove misure contro l’evasione fiscale

 

Negli ultimi anni sono stati recuperati diversi fondi e si è anche lavorato su un piano per smascherare quanti più evasori possibili con un nuovo redditometro e con l’incrocio dei dati tra le spese e quanto dichiarato in termini di redditi. Il fenomeno però è sempre presente in maniera eccessiva.

Qualche giorno fa si è fatto un passo in avanti per affrontare il problema a livello internazionale attraverso collaborazione di diversi Paesi nel mondo. L’Ocse alla fine di gennaio ha approvato un nuovo sistema per combattere il fenomeno a livello internazionale. Più di quaranta Paesi hanno accettato il nuovo sistema di lotta all’evasione fiscale che si basa su uno standard globale di scambio dati fiscali. Con l’approvazione di questo sistema, gli Stati si impegnano il Common reporting standard, che si basa appunto sul trasferimento di dati finalizzato alla lotta all’evasione fiscale internazionale. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha affermato che questa operazione è “Una pietra miliare per la lotta all’evasione”.

 

 

 

Evasione fiscale

Ocse

Evasione fiscale: nel mirino dell’Ue i bonifici all’estero

 Il prelievo del 20% sui bonifici all’estero scattato nel nostro Paese dal primo giorno di questo mese finisce nell’occhio del ciclone. La commissione europea e i responsabili della fiscalità stanno esaminando la questione per comprendere quanto sia in linea con i principi di base della non discriminazione e del libero movimento delle merci e dei capitali.

L’evasione fiscale in Italia

 Il fenomeno dell’evasione fiscale rappresenta un problema che incide pesantemente e mina l’economia italiana: lo confermano i dati dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza nel corso del 2013.

I reati fiscali scoperti sono stati 12 mila, scovati più di ottomila evasori totali, individuati 27 mila lavoratori in nero, sequestrati 4,6 miliardi di euro.

 

► L’evasione fiscale in Italia mette in luce grande economia sommersa

 

Più in particolare nel 2013 per frodi e reati fiscali sono state denunciate 12.276 persone (di cui 202 arrestate) responsabili di aver utilizzato o emesso fatture false (5.776 violazioni), di non aver versato l’Iva (534 casi), di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi (2.903 violazioni), di aver celato o distrutto la contabilità aziendale (1.967 casi).

I redditi emersi relativamente agli 8.315 evasori totali hanno raggiunto la cifra di 16,1 miliardi di euro.

Sul fronte internazionale, sono stati individuati ricavi non dichiarati e costi non deducibili per un ammontare di 15,1 miliardi, derivanti in massima parte da fittizi trasferimenti di sedi aziendali o residenze personali nei paradisi fiscali.

20,7 miliardi di euro sono invece i ricavi non contabilizzati ed i costi non deducibili derivanti da altre forme di evasione, tra cui l’irregolare rendicontazione dell’Iva che ha raggiunto la cifra complessiva di 4,9 miliardi di euro, ivi inclusi i 2 miliardi attribuibili a false transazioni commerciali con l’estero, le cosiddette “frodi carosello”.

L’ effettivo recupero dei tributi evasi, con adesione dei contribuenti ai verbali di constatazione, ammonta a circa 4,2 miliardi di euro, con provvedimenti già eseguiti per 1,4 miliardi, ai quali vanno aggiunti 4,6 miliardi ricavati dal sequestro di beni mobili ed immobili,valuta e conti correnti.

L’evasione fiscale in Italia mette in luce grande economia sommersa

 Quasi 52 miliardi di euro di reddito non tassato che non è stato dichiarato al fisco sono stati scoperti in Italia lo scorso anno che, come dicono gli esperti, ha evidenziato una grande economia sommersa. Sono questi i dati dell’evasione fiscale nel nostro Paese che è sempre a livelli molto alti.

La Guardia di Finanza ha detto che 12.726 persone sono stati trovati come evasori nel 2013. Il dato è  in crescita rispetto agli 11.769 evasori fiscali segnalati nel 2012.

 

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Le tasse sarebbero state evase attraverso una varietà di truffe fiscali compresi i rimborsi per spese false, l’imposta Iva, il reddito di società estere che hanno fatto guadagni in Italia, che è soggetto a tassazione locale, trasferito nei paradisi fiscali internazionali.

L’Italia è il paese peggiore tra le economie industrializzate per evasione fiscale, di cui circa la metà è stata trovata nelle regioni settentrionali ricche come Lombardia, Piemonte e Veneto. L’Agenzia delle Entrate ha stimato il mese scorso che un totale di 130 miliardi di euro viene eluso ogni anno nel Paese.

Il reddito non dichiarato contiene il diffuso lavoro nero, la cui dimensione reale nell’economia sommersa in Italia è ampiamente sottovalutato. La Guardia di Finanza ha confermato che 14.220 cittadini l’anno scorso sono stati impiegati “in nero” o al di fuori del sistema legale.

Autorevoli studi condotti prima dello scoppio della crisi economica avevano dimostrato che l’economia illegale complessiva in Italia rappresenta quasi un terzo del prodotto interno lordo (Pil).

Ed è facile immaginare che la quantità è ulteriormente aumentata dopo la crisi economica che ha peggiorato la situazione delle imprese e dei cittadini.

 

Per Luigi Bobba del Pd la lotta all’evasione fiscale deve iniziare dalle società che gestiscono slot machines

 Nel convegno “La legalità fiscale italiana” di oggi, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha parlato dell’evasione fiscale come di un aspetto anti-democratico per l’economia di un Paese e ha riferito i dati del peso che questa ha, quantificabile in 130 miliardi. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha appoggiato quanto affermato da Befera e ha aggiunto l’importanza di non fare della battaglia contro l’evasione fiscale un ostacolo per la crescita economica. Va bene quindi scovare chi evade le tasse, ma questo non deve bloccare lo sviluppo del Paese.
Il parlamento è intanto impegnato a esaminare i tanti emendamenti alla Legge di Stabilità, all’inizio più di 3.000 ma quelli esaminati dovrebbero essere circa 300. Il deputato del Pd Luigi Bobba, che fa parte della Commissione Bilancio della Camera ha affermato: “Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, lancia l’ennesimo grido di guerra contro l’evasione fiscale? Bene, ma allora il governo inizi archiviando la stagione delle sanatorie per le società di slot machines”.
Il parlamentare ha continuato: “Con l’emendamento sulla omogeneizzazione delle aliquote sul gioco d’azzardo legale cerchiamo di coniugare l’equità della tassazione con maggiori entrate. Probabilmente, tra l’altro, l’emendamento sarà modificato per venire incontro ad alcuni rilievi di carattere tecnico. Ma la giusta lotta all’evasione non può tradursi solo nelle operazioni show tra i piccoli commercianti o nei controlli continui sulle piccole e medie imprese che da alcuni sono considerati alla stregua di una persecuzione”.
Un fisco più equo, quindi, che non incida solo su chi le tasse le paga già o evade perché non può fare in altro modo.