Merkel, sigla l’accordo con l’Spd

 L’accordo é stato raggiunto nella notte, due mesi dopo la straripante vittoria della Merkel, ma manca ancora un ultimo scoglio: l’accordo deve essere ora approvato dai militanti del partito socialdemocratico Spd

USA e Governo coinvolgono negativamente Piazza Affari

 Le tensioni politiche tornano ad influenzare Piazza Affari. Dopo gli scontri dei giorni passati sulla fiducia di Silvio Berlusconi al governo, le due principali forse politiche del Governo Letta, Partito Democratico e Popolo delle Libertà, creano nuove tensioni su quello che è il futuro dell’Imu.

Alitalia in vista del cda di giovedì si riunisce a Palazzo Chigi

 In vista del consiglio di amministrazione previsto per il prossimo giovedì, Alitalia si è riunita a Palazzo Chigi. All’appuntamento erano presenti il presidente Roberto Colaninno e l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio. Per quanto riguarda il governo, hanno partecipato al vertice il Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, il ministro (dimissionario) dei Trasporti Maurizio Lupi, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Filippo Patroni Griggi. Una riunione molto importante quella tra i vertici del Governo Letta e i vertici di Alitalia, sopratutto in vista del consiglio di amministrazione previsto per giovedì prossimo.

La Riforma Costituzionale passa dal web: il Governo chiede consigli ai cittadini

 Mi è capitato, di recente, di guardare su youtube lo spot con il quale il Consiglio dei Ministri invita tutti i cittadini a contribuire attivamente alla Riforma della Costituzione Italiana. Farlo è ‘semplice’. Basta cliccare sul sito www.partecipa.gov.it e compilare i due questionari per partecipare alla consultazione on line promossa dal Governo stesso. Un modo concreto, dunque, per dare voce al proprio pensiero in un momento storico così importante, per un processo fondamentale quale è la modifica del testo sul quale si basano i fondamenti della Repubblica Italiana.

I due questionari, uno di 8 domande brevi a risposta chiusa e uno di venti domande dedicato all’approfondimento, sono il primo passo per esprimere il proprio parere in vista delle modifiche alla Costituzione. C’è tempo fino a martedì 8 ottobre 2013 per farlo.

Dal canto mio, mi sto informando su quelli che sono i temi che successivamente il Comitato dei Quaranta prenderà in considerazione per attuare i cambiamenti della Carta. Temi che, come specificato nelle domande frequenti che sono di supporto alla compilazione dei questionari, riguardano forme di Governo e Parlamento, strumenti della Democrazia e Autonomia Territoriale.

Ho dunque un’opportunità per saperne di più, compilare i questionari per ‘far sentire la mia voce’ e, successivamente alla raccolta delle opinioni con il supporto di un vero e proprio Comitato Scientifico formato ad hoc, partecipare alla seconda fase: quella in cui tutto diventerà ‘fisico’ e reale.

Dalla consultazione on line, infatti, si passerà ai dibattiti pubblici nelle scuole, nelle università, nelle fondazioni e anche negli uffici postali. Nei principali siti di Poste Italiane locati in Italia, infatti, saranno predisposti degli androni dedicati al pubblico e finalizzati alla diffusione di materiale riguardante la Costituzione.

Sempre presso gli uffici postali, inoltre, il prossimo 24 settembre si terranno le consulte provinciali studentesche, un’occasione per discutere dei temi suddetti. Ecco dove trovate maggiori informazioni:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

 

Il popolo riscrive la Costituzione sul web: l’iniziativa del Consiglio dei Ministri

 Ho da poco visitato il sito www.partecipa.gov.it, istituito dal Consiglio dei Ministri per chiedere un parere in termini di consultazione on line ai cittadini. Un parere, quello di noi tutti, che servirà a riformare la Costituzione Italiana e che può essere dato mediante la compilazione di due questionari e la partecipazione a discussioni pubbliche sui temi inerenti il Testo sul quale si basano i fondamenti della Repubblica del nostro Paese.

I due questionari, che potranno essere compilati sino all’8 ottobre 2013, sono di diversa natura. Il primo, più soft, consta di otto domande brevi a risposta chiusa. Il secondo, più approfondito, consta di 20 domande ed è incentrato maggiormente su quei temi che poi il Comitato dei 40 prenderà in considerazione per riscrivere la Costituzione.

Un atto, quest’ultimo, che questa volta però non potrà prescindere dal parere offerto da noi tutti prima sul web e poi nei dibattiti pubblici che saranno organizzati in tutte le città della Penisola.

Siamo chiamati, in altri termini, a un diritto e a un dovere. Dare voce al nostro pensiero, come recita lo spot governativo che promuove l’inedita iniziativa, è importante per essere attivi e partecipi nel momento in cui ci viene chiesto. A maggior ragione, farlo è importante dal momento che ci viene chiesto per una giusta causa.

Terminata la fase di consultazione on line e raccolte le opinioni, si procederà con la fase dedicata alle discussioni pubbliche. Università, Scuole, Fondazioni, Centri Anziani e Uffici Postali, saranno predisposti agli incontri per discutere dei temi inerenti alle Riforme: temi quali le migliori forme di Governo e Parlamento, la Democrazia come Strumento, l’autonomia territoriale.

Nelle principali italiane, per sostenere l’importante iniziative, potremo anche recarci presso le Poste. Gli Uffici Postali infatti, hanno predisposto androni aperti al pubblico in cui verranno diffusi dati e materiali riguardanti la consultazione e la Carta Costituzionale stessa. Sempre presso gli Uffici Postali, inoltre, il prossimo 24 settembre 2013 sarà possibile discutere dei temi riguardanti le Riforme Costituzionali all’interno delle Consulte Studentesche Provinciali.

Ecco come saperne di più:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

Gli italiani riscrivono la Costituzione via Web

 Di recente ho preso atto di una coraggiosa iniziativa portata avanti dal Governo, nell’ottica di riformare la Costituzione Italiana. Andando sul sito www.partecipa.gov.it, infatti, è possibile compilare due questionari e fornire il proprio parere per riscrivere questo importantissimo Testo, che da qui a poco sarà soggetto a variazioni sostanziali.

Ho trovato i due questionari molto interessanti. Il primo è a risposte chiuse ed è formato da otto domande. Il secondo, dedicato all’approfondimento dei temi trattati, consta di venti domande. Ho risposto a tutte, facendo il mio dovere di cittadino. Ad essere sincero è la prima volta che mi si chiede di dire la mia in relazione ad un argomento così interessante, ragion per cui non mi sono di certo tirato indietro.

La campagna governativa che vuole favorire la vita attiva del Paese, agevolando la partecipazione di noi cittadini alla sfera pubblica e politica (che poi dovrebbero essere la medesima cosa…) parla chiaro, d’altronde: il Consiglio dei Ministri ci chiede di Dare voce al nostro pensiero.

Quello che mi stupisce è che, forse per la prima volta, questo pensiero avrà un peso nelle Riforme. A vagliare il mio, come quello di tutti gli altri cittadini italiani che compileranno il questionario per riformare la Costituzione del nostro Paese, sarà un comitato scientifico composto dall’ex Ministro all’Istruzione Profumo. Insieme all’ex Ministro vi sarà anche la Fondazione Ahref e l’Istat. Questa è una prova tangibile della volontà del Governo di dare un importante valore alle parole dei cittadini.

E poi, successivamente all’ultimo giorno utile per la compilazione dei questionari (8 ottobre 2013) saranno organizzate anche una serie di discussioni pubbliche nelle Scuole, nelle Università e presso altri Enti, per parlare dell’importanza della Costituzione e di tutti i temi ad essa connessi.

Ecco quali canali on line consultare per saperne di più:

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www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

 

Operazione trasparenza del Governo: dove sono i redditi dei ministri?

 La politica sta tagliando i suoi costi: un dovere nei confronti dei cittadini che sono ancora preda di una crisi che non sembra voler finire e che sta abbattendo consumi e risparmio.

► La Camera taglia spese per 8,5 milioni di euro

I politici, che da questa crisi dovrebbero tirarci fuori, hanno dalla loro parte degli stipendi di tutto rispetto per il lavoro che fanno che, per effetto della legge anticorruzione (legge n.190 del 2012), del decreto legge n. 33 di marzo scorso (entrato in vigore il 20 aprile scorso con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) e di quanto fatto da Mario Monti – i cui ministri avevano l’obbligo di pubblicare online la situazione patrimoniale del proprio Esecutivo – dovrebbero rendere pubblici l’importo dei loro emolumenti.

Se anche non si volesse seguire l’esempio dato dall’ex premier Monti, c’è il Dlgs 33/2013 a imporlo: secondo il decreto, infatti, tutte le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicare online, in una apposita sezione del loro sito, informazioni sulla situazione economica dell’amministrazione stessa e di chi ricopre degli incarichi al suo interno (compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica, dichiarazioni dei redditi e situazione patrimoniale anche per il coniuge e ai parenti entro il secondo grado).

► Abrogati gli stipendi da ministro

Al momento i siti dei Ministeri tacciono. Nessun ministro, segretario, sottosegretario e via dicendo ha pubblicato nulla a riguardo. C’è da sottolineare, comunque, che il tempo previsto dal decreto per l’aggiornamento è di tre mesi, uno dei quali, però, è già passato.

 

La Camera taglia spese per 8,5 milioni di euro

 Ha iniziato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a tagliare i costi del mantenimento della sua sede e di tutto ciò che ne compete: due misure di contenimento che porteranno ad un risparmio di circa 10 milioni di euro per i prossimi tre anni, ai quali si affianca la rinuncia all’adeguamento del fabbisogno di bilancio all’inflazione.

► Napolitano tagli ancora le spese del Quirinale

Ora arriva anche la Camera dei Deputati, con un doppio passo che mira a ristabilire la credibilità dei politici e della struttura amministrativa e gestionale del governo.

In primo luogo, infatti, tutti i cittadini potranno consultare i bilanci della Camera – sezione «Spese e trasparenza» del sito di Montecitorio – e i documenti relativi ai bandi di gara, le spese per i vari lavori, la retribuzione del personale e gli emolumenti corrisposti ai deputati.

Ma non solo. Infatti l’Ufficio di presidenza della Camera ha già approvato tagli ai costi per circa 8,5 milioni di euro. Una cifra piuttosto alta – il 2,6% in più rispetto a quanto previsto dai tagli approvati dalla precedente legislatura – che arriveranno dal taglio di 3 milioni all’anno al fondo attribuito ai gruppi parlamentari e di altri 5,5 milioni di euro che saranno risparmiati sugli appartamenti di servizio per il presidente della Camera, per i vicepresidenti e per i questori, dalla riduzione del 30% delle indennità di carica, dal taglio del 25% della spesa per il personale di segreteria, dalla soppressione dei fondi di rappresentanza singoli e dal dimezzamento del fondo generale di rappresentanza.

► Verso l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

Tagliate anche le spese per le auto blu. La dotazione monetaria a disposizione della Camera si ridurrà, con questi provvedimenti, di 150 milioni di euro in 3 anni.

 

La lista dei nuovi Ministri presentata da Enrico Letta

 Il Governo Letta è pronto. Il neo Presidente del Consiglio Italiano Enrico Letta, ha presentato in conferenza stampa la lista dei ministri che comporranno il governo italiano.

Da domani – dopo che sarà avvenuto il giuramento nella sala delle feste del Quirinale ci sarà il giuramento – l’Italia avrà ufficialmente un nuovo Governo.

21 ministri, di cui 8 senza portafoglio. Quindi il numero dei ministri è aumentato rispetto al Governo Monti (da 18 a 21), ma ciò che fa discutere non è solo questo: nelle fila del nuovo esecutivo c’è una preponderanza di ministri provenienti dalle fila del PDL, mentre mancano del tutto ministri del Movimento 5 Stelle.

Punto a favore: la forte presenza di donne, tra le quali anche la prima donna di colore al Governo italiano, che è stata insediata al Ministero dell’Immigrazione.

La lista dei Ministri del nuovo governo Letta

Presidente del Consiglio: Enrico Letta

Sottosegretario alla presidenza del consiglio: Filippo Patroni Griffi

Vicepresidente del Consiglio: Angelino Alfano

Ministro dell’Interno: Angelino Alfano

Ministro degli affari europei: Enzo Moavero Milanesi

Ministro Autonomie: Graziano Del Rio

Ministro coesione: Carlo Trigilia

Ministro per i rapporti: Dario Franceschini

Ministro per le riforme Costituzionali: Gaetano Quagliariello

Ministro delle pari opportunità: Josefa Idem

Ministro dei beni culturali: Massimo Bray

Ministro della Pubblica amministrazione: Giampiero D’Alia

Ministro dell’Economia: Fabrizio Saccomanni

Ministro dello Sviluppo: Flavio Zanonato

Ministro delle Infrastrutture: Maurizio Lupi

Ministro delle politiche agricole e forestali: Nunzia De Girolamo

Ministro del Lavoro: Enrico Giovannini

Ministro dell’istruzione: Maria Chiara Carrozza

Ministro della Salute: Beatrice Lorenzin

Ministro dell’Ambiente: Andrea Orlando

Ministro degli Esteri: Emma Bonino

Ministro della giustizia: Anna Maria Cancellieri

 

Un conto corrente per versare le indennità dei grillini

 Lo hanno annunciato, come è uso per i grillini, tramite social nertwork: il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, ha postato sulla sua pagina Facebook la lettera inviata da lui e anche dai segretari Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino a Laura Boldrini, presidente della Camera.

► Goldman Sachs contro Beppe Grillo

Quello che i deputati del Movimento 5 Stelle chiedono è di istituire un conto corrente per poter versare le indennità e le spettanze che loro non percepiranno, perché auto-tagliate. E’ una fetta abbastanza importante dello stipendio dei deputati alla quale i grillini hanno deciso di rinunciare, come primo passo per quello che è stato uno dei capisaldi della loro campagna elettorale, ossia la riduzione dello stipendio dei parlamentari.

Per legge queste indennità non possono essere lasciate nelle casse dello Stato, quindi i deputati hanno deciso che la soluzione migliore fosse quella di aprire un apposito capitolo di bilancio e un conto corrente dove versare queste somme, la cui destinazione, come si legge nella lettera, sarà da decidere di comune accordo con la presidenza. Il conto, naturalmente, è a disposizione di tutti i parlamentari che vogliano seguire l’esempio.

I grillini hanno deciso, quindi, di iniziare a mettere in pratica quanto detto in campagna elettorale, anche dopo le tante critiche arrivate loro a causa della presunta immobilità che avevano mostrato una volta raggiunto l’obiettivo. E la presidente del gruppo Roberta Lombardi lancia una sfida:

► La questione del reddito di cittadinanza

Questa è la partita oggi. I nostri stipendi. Apriamo un conto e vediamo chi altro dei partiti lo fa.