L’industria italiana perde ancora colpi

Continuano a piovere brutte notizie per quanto concerne l’industria italiana. Il fatturato è sceso nuovamente a settembre, del 4,2% (su base mensile).

A rilevarlo è l’Istat, aggiungendo inoltre che su base annua il calo, il nono consecutivo, è pari al 5,4%, con riferimento al dato corretto per gli effetti di calendario (-11% il grezzo). Se a livello congiunturale pesa la negativa performance del mercato estero, in termini tendenziali è il mercato interno a fare peggio.

Gli ordinativi dell’industria a settembre tornano ad essere in rosso, con un ribasso su base mensile del 4%. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che su base annua il calo, il tredicesimo consecutivo, raggiunge quota 12,8% (dato grezzo). Se a livello congiunturale pesa la negativa performance del mercato estero, in termini tendenziali è il mercato nazionale a fare peggio. Il calo settembrino delle commesse deriva da un ribasso dell’1,4% degli ordinativi interni e del 7,4% di quelli esteri; mentre su base annua la caduta è lo specchio di un calo incredibile del 15,8% sul mercato nazionale e di una discesa dell’8,1% fuori dai confini. L’Istat sottolinea come a settembre in nessun settore l’indice grezzo degli ordini mostri miglioramenti. Le variazioni negative più rilevanti hanno riguardato la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-18,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificati altrove (-17,3%) e l’industria del legno, carta e stampa (-13,1%).

Nuova flessione della produzione industriale

 La notizia arriva dall’Istat, che, mettendo a confronto i dati della produzione stagionale e annuale dell’ultimo anno ha registrato un nuovo calo produttivo, che si è fatto sentire in modo particolare nella produzione industriale di autoveicoli. In questo comparto, che attualmente sta attraversando un momento piuttosto difficile, il calo della produzione ha superato il 13%, che si trasforma in un meno 9,5% se calcolato sugli ultimi nove mesi.

La flessione dell’indice è stata dello 0,1% nel periodo luglio-settembre rispetto al trimestre precedente. Nello specifico la produzione industriale italiana è scesa dell’1,5% a settembre (indice destagionalizzato a 83) e del 10,5% tendenziale (indice grezzo a 84,8). Negli ultimi nove il calo della produzione è stato del 6,5%.

Tutti i settori dell’industria hanno fatto registrare una tendenza alla flessione, con picchi molto alti nella produzione di energia (-7,8%), beni intermedi (-5,8%) e beni strumentali (-4,2%). Ma ci sono anche alcuni comparti industriali che sono in leggera crescita, come, ad esempio, la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (entrambi +3,6%) e fabbricazione di prodotti chimici (+0,9%).

L’Istat ha calcolato che, in ottica generale (ossia dopo l’aggiustamento delle diverse variabili ) in base all’indice grezzo la contrazione è stata del 21,2% su anno e del 19,7% nei 9 mesi.