Come si sottoscrive un fondo di investimento on line?

 Prima del 200, anno in cui Bankitalia, Consob e Ufficio Italiano Cambi hanno dato la possibilità alle società di gestione del risparmio di far sottoscrivere i contratti anche attraverso Internet, l’unico modo per sottoscrivere un fondo di investimento era di andare alla sede della società di gestione, o in una sua filiale, farsi consegnare il modulo, compilarlo e corredarlo di tutta  la documentazione richiesta e poi spedirlo al mittente.

► Quali vantaggi dal risparmio gestito on line?

Adesso la situazione è cambiata e chiunque voglia sottoscrivere un fondo di investimento può farlo direttamente da casa propria e in qualsiasi ora del giorno preferisce.

La pratica è anche molto semplice: una volta che si è scelta la società di gestione alla quale affidare i propri risparmi dal sito della stessa è possibile compilare il form di adesione che dà accesso al contratto. Poi si scarica il contratto e lo si stampa, si procede alla sua compilazione e alla sua firma.

Il contratto va poi spedito alla società di gestione di riferimento che, una volta ricevuto anche il bonifico bancario che costituisce il vostro capitale da investire, invierà una password di identificazione cliente con la quale si potrà accedere a tutti i servizi offerti dalla società di gestione direttamente on line.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Il fatto che tutta questa operazione venga svolta tramite internet è un chiaro vantaggio per entrambe le parti: meno burocrazia, tempi più brevi e costi abbattuti, senza contare che il cliente avrà accesso alle informazioni sulla sua situazione in qualunque momento della giornata.

Quali vantaggi dal risparmio gestito on line?

 L’apertura dei mercati e l’emergere di sempre nuovi attori ha fatto sì che i mercati finanziari divenissero sempre più affollati e difficili da comprendere. Allo stesso tempo si sono moltiplicate anche le opportunità di investimento.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Per questo motivo a tutti i piccoli risparmiatori è consigliato di rivolgersi a dei professionisti per investire i propri capitali, ossia a persone che conoscono bene i mercati e le loro evoluzioni e che possono, quindi, cercare la soluzione che possa portare al maggiore rendimento.

In tutto questo a partire dal 2000, anno in cui la Bankitalia, Consob e Ufficio Italiano Cambi hanno dato il loro assenso alla possibilità di sottoscrivere un fondo di investimento anche senza il ricorso al modulo cartaceo, ma direttamente attraverso internet, la situazione si è complicata ulteriormente.

Infatti, se è vero che, e questo è indubbiamente un vantaggio dell’apertura dell’industria del mercato gestito ad Internet, i piccoli risparmiatori hanno accesso ad un numero sempre più elevato di possibilità di scelta tra i vari strumenti finanziari, allo stesso tempo c’è anche da tenere conto che Internet pone al risparmiatore degli ulteriori problemi.

Infatti, ad una maggiore scelta corrisponde anche una maggiore richiesta di competenze a chi vuole investire per districarsi tra le tante offerte e proposte. A questo si aggiunge il fatto che  l’eccesso di informazioni può essere, a volte, fuorviante e non sempre si traduce in valore aggiunto per le scelte di investimento.

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In definitiva, anche se Internet ha dato la possibilità a tutti di avere accesso ad informazioni prima ad esclusivo appannaggio degli addetti del settore, ai piccoli risparmiatori si consiglia sempre di affidarsi professionisti.

Pregi e difetti della rivoluzione tecnologica nel mercato del lavoro

 Questo è quanto emerge da un’analisi pubblicata nell’ultima edizione dell’Hays Journal, nella quale si mette in evidenza come Internet abbia moltiplicato le opportunità di lavoro, tanto per le aziende quanto per i professionisti, allargando il raggio d’azione in entrambi i sensi, ma queste nuove opportunità non possono sostituire la comunicazione diretta.

L’analisi muove delle critiche precise all’eccessivo utilizzo della tecnologia nelle dinamiche lavorative e ne mette in evidenza alcuni rischi specifici, tra i quali spicca quello della perdita delle abilità interpersonali dirette, come la capacità di gestire un network di conoscenze utile dal punto di vista lavorativo.

Secondo Carlos Manuel Soave, managing director Hays Italia, nonostante Internet abbia permesso di accedere a dei grandi network di comunicazione e di conoscenze anche in ambito internazionale

non deve sostituire in toto la comunicazione diretta: sarebbe meglio evitare che email e chat prendano il posto del contatto umano. Il perché è presto detto: un rapporto tecnologico perde di sfumature e di calore e, la comunicazione virata sull’on line, indebolisce la capacità dei professionisti di creare un network di conoscenze e di contatti forte e strutturato.

Quindi, Internet è un validissimo aiuto per una maggiore condivisione della conoscenza, ma questo non vuol dire che sia possibile non coltivare e allenare la capacità degli staff aziendali di avere dei rapporti diretti, sia in gruppo che singolarmente. Secondo Soave, il ruolo di Internet a livello lavorativo deve essere quello di punto di partenza per la gestione dei rapporti ‘in’ ed ‘extra’ lavorativi, ma, dopo aver dato inizio a queste relazioni, è necessario che queste poi si concretizzino nella realtà.

A questo proposito l’Hays Journal dà cinque consigli per il rafforzamento dei network di contatti, sia per le aziende che per i professionisti. Vediamoli nello specifico.

1. Coltivare le conoscenze, che spesso nascono e si cementano in momenti altri dal lavoro, per questo le aziende, e con loro i professionisti, dovrebbero prendere parte ad incontri anche al di fuori dell’ambito lavorativo.

2. Dare la giusta importanza alla preparazione culturale. Non si tratta, quindi, delle specifiche conoscenze -pratiche e teoriche- necessarie allo svolgimento del proprio lavoro, ma di, appunto, cultura generale, ossia quello che si conosce del mondo esterno al proprio ambiente professionale. In questo senso le aziende dovrebbero promuovere incontri e workshop dedicati alla cultura, anche usufruendo di scontistiche e convenzioni con musei ed istituzioni artistiche.

3. Mantenere attivo il  confronto intergenerazionale. Si tratta, in sostanza, di permettere la libera circolazione di idee tra  professionalità senior e junior, confronto dal quale possono nascere nuovi progetti e nuove possibilità di collaborazione, in incontri in cui i senior si avvalgono della freschezza e delle competenze tecnologiche dei junior e questi ultimi, allo stesso tempo, possono usufruire della rete di conoscenze avviata dai senior in tanti anni di attività.

4. Incentivare la collaborazione tra le figure intermedie. E’ quello che viene definito come middle managment, che spesso si trova in uno stato di frustrazione a causa dell’eccessiva burocrazia.

5. Curiosità come primo alleato nella scoperta e conoscenza di quanto offre il mercato. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario impegnarsi e condividere informazioni, così da poter generare nuove idee e business plan in grado di sorprendere e sbaragliare la concorrenza.

Internet diventa a pagamento

 Tutte le volte che trapela un’indiscrezione sulla possibilità che uno dei servizi di Internet disponibili gratuitamente possano diventare a pagamento il popolo degli internauti si mobilita. Ma il marketing ha delle regole ferree alle quali i grandi inventori di app e di piattaforme per il web non possono sfuggire.

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Il caso del giorno è quello di WhatsApp, l’applicazione che permette di chattare gratuitamente con i contatti della propria rubrica telefonica, dopo aver scaricato e installato gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone. In questi giorni è circolata l’indiscrezione sul pagamento di un possibile canone annuale per il suo utilizzo.

Quello che però forse tutti non sanno è che non si tratta di un’indiscrezione: quando si scarica WhatsApp sul proprio telefono si dovrebbero anche leggere le condizioni del servizio in cui è chiaramente indicato che l’applicazione, dopo i primi 12 mesi, diventa a pagamento: 79 centesimi per i possessori di smartphone Android e 89 per quelli Apple.

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Un costo che è davvero molto contenuto rispetto a quello degli sms ma che ha comunque fatto infuriare tutti gli utenti del web. Internet ha il suo valore proprio perché la maggior parte di quello che è disponibile in rete è gratuito, a libero accesso, quindi per i patiti della chat e dei social network (sia Facebook che altri hanno provato a far diventare le loro piattaforme a pagamento) ne fanno una questione di principio, non di denaro.