Calo petrolio, Shell in crisi

Il calo del petrolio continua inesorabilmente a mietere vittime. Ieri la francese Total ha mandato in archivio un allarme sugli utili, quello che nelle sale operative viene chiamato un ‘profit warning’ e Royal Dutch Shell a stretto giro segue la stessa sorte: la compagnia ha annunciato un forte calo dell’utile nel 2015, con profitti lordi che, stando alle prime indicazioni, oscilleranno tra i 10,4 e 10,7 miliardi di dollari, circa la metà dei quasi 20 miliardi di dollari del 2014.

Gas: fusione tra Shell e Bg

Annunciata un’importante fusione nel comparto energetico europeo: la compagnia petrolifera anglo-olandese Royal Dutch Shell ha dichiarato di aver concretizzato l’acquisizione della rivale britannica British Gas (Bg) per un valore pari a 47 miliardi di sterline: si tratta dunque di una cifra traducibile in 65 miliardi di euro.

Shell, cede 800 distributori di benzina

 Le trattativa inerenti alla cessione di più di 800 pompe di benzina hanno raggiunto la durata di nove mesi. Nell’atto conclusivo il team interno di Shell Italia è giunto al verdetto: la maggior parte delle attività in Italia saranno trasferite al colosso Kuwait Petroleum (Q8), che era in corsa con Api Ip e Tamoil.

I ricavi di Shell in calo

 Le informazioni di Shell sulla sua situazione sono dei colpi per gli investitori. La società ha avvertito che il quarto trimestre avrà un utile “significativamente” inferiore rispetto a quello dello scorso anno. I motivi di questo risultato dipendo per Shell dalla bassa produzione, dagli elevati costi di esplorazione e dai continui problemi con la raffinazione.

Il nuovo capo della compagnia Ben van Beurden ha dichiarato che non si aspettava questo risultato da Shell e prevede che i profitti per l’ultimo trimestre saranno di appena 2,2 miliardi dollari, meno di un terzo dei 7,3 miliardi dollari di un anno prima. Gli analisti si aspettavano profitti di circa 4 miliardi dollari.

► L’UE perquisisce gli uffici londinesi di BP e Shell

I profitti per il 2013 nel suo complesso si prevedono in calo di circa il 38% a 16,8 miliardi dollari. Le azioni di Shell sono diminuite di circa il 3%.

Van Beurden, che ha preso le redini da Peter Voser appena due settimane fa, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo sarà migliorare i risultati finanziari di Shell, con una migliore efficienza del capitale, e di continuare a rafforzare la nostra performance operativa e la consegna dei progetti”.

Il nuovo capo di Shell ha affermato che le cause sono i bassi volumi di produzione, l’alto livello di manutenzione richiesto e i continui problemi di sicurezza in Nigeria, a cui si unisce la maggiore concorrenza da parte di nuove super raffinerie in Asia.

Nick Xanders, che dirige la strategia azionaria europea di BTIG società di commercio e intermediazione ha affermato: “Non è buono. Quando si parla di costi più elevati e minori volumi di produzione, è una combinazione letale. E ‘sintomatico di tutto il mercato, con costi in aumento e ricavi in calo”.

L’annuncio di Shell segue una serie di dati deludenti che si sono avuti lo scorso anno. All’inizio di questa settimana, la società ha rivelato dei piani per vendere alcuni dei suoi investimenti petroliferi del Mare del Nord. Shell annuncerà i risultati per l’intero esercizio il 30 gennaio.