Grecia lancia sfida alla Troika

Atene getta il guanto da sfida nei confronti della Troika. A sorpresa arriva la decisione di riassumere 3.900 dipendenti pubblici licenziati in maniera illegale secondo quanto dichiarato dal governo di Alexis Tsipras.

Portogallo in crisi, ma la Troika sta arrivando

 Il Portogallo sta attraversando un momento particolarmente difficile. I conti non tornano, le casse dello stato sono ormai vuote e la disoccupazione ha da tempo sorpassato la soglia di allarme.

► Crisi: anche la Slovenia vara il piano lacrime e sangue per evitare di ricorrere alla Troika

Secondo le ultime stime che arrivano da Lisbona, infatti, il tasso di disoccupazione del paese è arrivato al 17,7%, più basso solo di quello della Grecia, che si attesta al momento al 26,4% e di quello della Spagna (26,3%), i due paesi che sono considerati più a rischio di tutta l’Unione Europea.

La recessione in Portogallo per il 2012 è stata registrata al 3,2%.

Dati che hanno portato il Governo guidato da Pedro Passos Coelho a mettere in campo ulteriori provvedimenti anti crisi: Si tratterà, come spesso accade in queste circostanze, di quello che in Italia è stato ormai uniformemente definito il piano lacrime e sangue che però si configura come unica strada per poter accedere agli aiuti della Troika.

► L’UE divisa sulla questione spagnola e non solo

Gli ispettori di Ue, Bce, Fmi sono già andati a controllare i conti di Lisbona e, solo se le misure che verranno messe in campo, tra le quali si prevede anche una riduzione del 5% degli stipendi statali saranno efficaci, il Portogallo potrà accedere a un finanziamento di due miliardi di euro.

 

Ultimi giorni per decidere il destino di Cipro

 Scade lunedì mattina il termine ultimo per Cipro che si trova in una situazione davvero difficile. L’Europa, infatti, come detto anche da Angela Merkel nei giorni scorsi, non è più disposta ad aspettare: se Cipro non riuscirà a trovare il modo di mettere insieme i 5,8 miliardi di euro necessari allo sblocco dell’aiuto europeo, non si potrà far nulla per evitare la bancarotta.
► L’Europa non ha più pazienza per Cipro

Questa mattina a Bruxelles c’è stato tra il ministro delle finanze Michalis Sarris e la Troika, al quale farà seguito quello con il presidente Nicos Anastasiades e l’Eurogruppo, due incontri molto importanti che si spera portino a decidere la soluzione migliore per il paese.

Sul tavolo delle discussioni il pacchetto di misure da 5,8 miliardi di euro necessario per accedere ai 10 miliardi di euro di aiuti promessi dalla Troika Ue-Bce-Fmi. Del pacchetto, al momento, Cipro ha approvato solo tre disegni di legge su nove, un numero non ancora sufficiente per garantire all’isola di evitare la bancarotta.

► Il punto sul salvataggio di Cipro

Quindi il discorso si concentrerà di nuovo sul prelievo forzoso dai conto corrente del popolo di Cipro, una misura osteggiata fin dall’inizio, ma che, arrivati a questa situazioni, sembra essere l’unica soluzione plausibile. Ma, rispetto al precedente piano, BCE e Cipro sembra vogliano ammorbidire le condizioni del prelievo: un prelievo forzoso del 25% sui depositi bancari superiori ai 100mila euro della Bank of Cyprus, e del 15% per i depositi delle altre banche.

 

L’Europa non ha più pazienza per Cipro

 Cipro è in condizioni molti difficili. Ha bisogno di aiuto per uscire dalla crisi in cui si trova, ma, se non riesce a trovare 5,8 miliardi di euro, non potrà accedere ai 10 miliardi di aiuti messi a disposizione dell’Unione Europea.

► Il punto sul salvataggio di Cipro

La prima opportunità data dall’Europa a Cipro per reperire i fondi necessari è stata quella del prelievo forzoso sui conto corrente dei ciprioti, decisione osteggiata e poi bocciata da cittadini ed istituzioni, che ha portato, ora, a decidere per la creazione di un fondo di solidarietà. Ma ancora non è stata presa nessuna decisione.

Il duro attacco nei confronti del Paese è arrivato da Angela Merkel, uno dei principali attori e decisori su questioni di concessione di aiuti ai paesi in difficoltà, che lamenta la ritrosia di Cipro a trovare un accordo con i creditori internazionali e con la Troika.

Il tanto discusso prelievo forzoso, quindi, sembra essere stato evitato, ma ora l’Europa ha fretta di capire se il fondo di solidarietà – un fondo dove potrebbero confluire gli asset statali e i futuri ricavi dello sfruttamento delle risorse di gas – sarà creato o meno.

► Cipro si aiuterà da sola?

Oltre alla Merkel è inetrvenuto sull’argomento anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che ha evidenziato che se il paese vuole gli aiuti deve dimostrare di meritarli.

 

Troika a Cipro per salvare l’Isola

 Prosegue il lavoro di Fmi, Ue e Bce. Domani la Troika si recherà a Cipro per tentare di salvare il Paese.

Un’operazione che cade nei giorni della rielezione di Barack Obama, nonché nel momento in cui le borse accennano a una risalita. I media ellenici hanno così commentato il primo dei due grandi avvenimenti di questi giorni, ovvero la conferma alla Casa Bianca:

“La rielezione di Barack Obama è senza dubbio una buona notizia per la Grecia e l’Europa in generale dal momento che il presidente americano ha più volte sostenuto il Paese al contrario di Mitt Romney, che non ha perso un’occasione per additare la Grecia come esempio da evitare”.

Fmi, Ue e Bce, intanto, controllano in continuazione i bilanci dell’Eurozona. Domani i rappresentanti della Troika, per effetto di questo piano, saranno a Cipro. Obiettivo: studiare un progetto atto a salvare l’Isola.
Ad annunciare la presenza del team di rappresentanza è lo stesso governo della capitala cipriota, Nicosia, nella persona del suo portavoce governativo Stefanos Stefanou..
”Venerdì ricominceranno i negoziati con l’obiettivo di assicurare un accordo sul programma di aggiustamento fiscale per un prestito a Cipro”.