Telecom, il 2015 delude gli analisti

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Telecom archivia un 2015 peggiore rispetto alle aspettative, nello specifico per quanto concerne il margine operativo lordo, che è diminuito – anche a causa di componenti straordinarie – a 7 miliardi.

Per gli stessi fattori straordinari, i debiti sono invece cresciuti attestandosi a 27,2 miliardi, ovvero quasi quattro volte il margine lordo, e anche in questo caso hanno deluso gli analisti. Sono questi i tratti distintivi dei risultati del 2015 e dei programmi per il prossimo triennio di Telecom, annunciati prima dell’apertura dei mercati.

Nella società Tlc, nel contempo, incrementa la presa francese, con alcune nomine importante da parte del socio di riferimento Vivendi, che ha oltre il 21% del capitale dell’ex monopolista.

Il 2015 di Telecom si è chiuso con 19,7 miliardi di ricavi (-4,6% organico, escludendo cioè il peso del tasso di cambio e a parità di perimetro aziendale). I ricavi per la sola Italia, rispetto al 2014, sono calati di 302 milioni di euro a 15 miliardi. Ma Telecom prevede per questo anno un margine operativo lordo (ebitda) stabile, in area 8,1 miliardi, e poi il ritorno alla crescita a partire dal 2017. Nel piano triennale al 2018, l’ex monopolista prevede investimenti per quasi 12 miliardi lungo la Penisola.

La sensazione, osservando i numeri al netto delle componenti una tantum, è che ormai la società non sia più in grado di mettere un limite al calo dei ricavi, mediante la leva di maggiori e più incisivi tagli dei costi. E questo a dispetto del fatto che, nel 2015, Telecom abbia intrapreso una serie di misure straordinarie, che hanno pesato sia sui margini che sul debito, e che dovrebbero andare proprio verso la razionalizzazione dei costi: il taglio all’organico, la ristrutturazione del portafoglio immobiliare del gruppo e il riacquisto delle emissioni con interessi superiori alla media.

Tuttavia con questi risultati per il 2015, e con le prospettive attese di qui al 2018, chissà quale sarà la valutazione delle agenzie di rating, dato che già due su tre (ovvero S&P e Moody’s), giudicano oggigiorno spazzatura la qualità del debito della società Tlc.

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