Trasformazione dell’ASpI in mobilità, come di fa

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Per il settore dell’edilizia che qualche anno fa ha subito una forte crisi, sono state definite delle misure a sostegno dei lavoratori cui è stata corrisposta un’indennità di disoccupazione ASpI. L’INPS ha precisato quando si può passare dalla disoccupazione alla mobilità.

L’INPS ha precisato quando è possibile trasformare l’ASpI, l’assegno di disoccupazione in mobilità ordinaria oppure un trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia. L’Istituto ha ribadito che possono essere accolte le domande se ci sono ancora i termini per usufruire della mobilità o di un trattamento di disoccupazione.

Novità per ASpI e mini ASpI dal 2015

Tutto è spiegato nel messaggio 1644 del 5 marzo 2015 che è stato pubblicato dopo diverse richieste di trasformazione dell’ASpI in mobilità ordinaria oppure in uno dei trattamenti speciali di disoccupazione per l’edilizia definiti all’articolo 11 della legge 223/1991 oppure dalla legge 451/1994.

L’INPS spiega che al  momento dell’invio dell’istanza sia che la faccia il lavoratore, sia che la faccia il patronato, deve essere spiegata per filo e per segno il tipo di indennità cui ha diritto. Le richieste di trasformazione sono accolte in due casi:

  • quando il lavoratore ha fatto erroneamente domanda di ASpI pur essendo stato licenziato in seguito a procedura di mobilità;
  • il lavoratore ha fatto erroneamente domanda di ASpI pur avendo diritto al trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia.

Nel primo caso gli viene riconosciuto il diritto alla mobilità ordinaria soltanto se la richiesta di conversione è inviata entro i termini previsti per la domanda di mobilità ordinaria. Nel secondo caso il trattamento è riconosciuto se la domanda di conversione è fatta entro i 24 mesi dalla data del licenziamento.

Ad ogni modo se la domanda di conversione dell’ASpI in mobilità è rifiutata, il lavoratore può percepire l’assicurazione per l’impiego.

 

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