Il trimestre nero dell’economia italiana

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A settembre, il calo della produzione industriale rilevato dall’Istat è stato pari allo 0,9% su base mensile e al 2,9% su base annua. In termini di trend, il dato è il peggiore da un anno a questa parte.

Nella media dell’ultimo trimestre, la produzione pare essere diminuita dell’1,1% sui tre mesi precedenti (il dato più basso dall’ultimo trimestre del 2012), mentre nei primi nove mesi dell’anno è calata dello 0,5% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per tale ragione, i miglioramenti previsti dal Governo sembrano essere tutt’altro che tangibili. Anche i dati forniti dalla Banca d’Italia, inerenti anche in questo caso al mese di settembre del 2014, evidenziano una contrazione dei prestiti a famiglie e imprese da parte degli istituti di credito pari al 2,3% annuo dal -2,5% di agosto. Nello specifico, i prestiti alle famiglie sono calati dello 0,6% (-0,7% ad agosto), quelli alle imprese non finanziarie del 3,3% (-3,8% ad agosto).

Rimangono elevate le sofferenze lorde, che fanno segnare un incremento su base annua del 19,7% dal +20% di agosto. E in settimana saranno disponibili anche i dati preliminari relativi al Prodotto interno lordo nel terzo trimestre. La Germania potrebbe far emergere una crescita lieve o una stagnazione della ricchezza prodotta da luglio a settembre. Nel contempo, il pil italiano è atteso ancora in calo dello 0,1-0,2% sui tre mesi precedenti, confermando che la nostra economia non sarebbe affatto fuori dalla recessione, formalmente la terza dal 2008, anche se quella attuale si configurerebbe a tutti gli effetti come il prosieguo della seconda iniziata nell’ormai lontano terzo trimestre del 2011.

Gli esperti sentenziano:

Se il nostro paese si aspetta un qualche scossone da parte della BCE, anche su questo fronte rischia di rimanere delusa. Non solo perché le azioni di politica monetaria potrebbe rilevarsi perfettamente inutili nello stimolare la nostra economia, ma esse potrebbero persino non vedere mai la luce.

 

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