Ucraina sempre più a rischio default

Home > News > Mondo > Ucraina sempre più a rischio default

Se l’attenzione dei media e degli operatori di mercato è focalizzata sulla crisi del debito in Grecia, c’è un altro Stato europeo che rischia sempre di più il default: stiamo parlando dell’Ucraina.

Privata della Crimea, dopo l’occupazione della Russia di oltre un anno fa, in stato di belligeranza con Mosca, il pil ucraino è crollato nel primo trimestre dell’anno di quasi il 18%, mentre il presidente Petro Poroschenko ha firmato una legge, che gli consente di bloccare i pagamenti del debito con l’estero. Una moratoria, che gli esperti finanziari hanno avvertito avrebbe come conseguenza lo scivolamento formale dello stato nel default.

Durante la scorsa settimana, Poroschenko, che in poco più di dodici mesi di lavoro si è aumentato lo stipendio di ben 7 volte il livello del 2013, ha chiesto ai creditori di accettare un taglio del debito nominale quale condizione funzionale a rendere il debito sostenibile, come ha chiesto il Fondo Monetario Internazionale, che dopo avere erogato un prestito di 7,2 miliardi, ha in programma di assistere Kiev con un altro salvataggio da 40 miliardi di dollari.
In questo modo, nel tentativo di evitare il peggio, un gruppo di creditori guidati da Franklin Templet0n e in possesso di 8,9 miliardi di titoli di stato ucraini, ha proposto stamane al governo ucraino un allungamento delle scadenze di 7 anni, a partire dal 2019, che si tradurrebbe, quindi, in un allungamento di fatto di 10 anni. Inoltre, i creditori accetterebbero un taglio delle cedole per 500 milioni di dollari.

La proposta sarebbe necessaria al fine di ridurre l’indebitamento dell’Ucraina di 15,8 miliardi nei primi 4 anni, più dei 15,3 chiesti dall’FMI. E tra il 2019 e il 2025, il paese dovrebbe rifinanziarsi mediamente del  10% del pil all’anno, mentre al 2020 il rapporto tra il debito e pil tenderebbe al 71%.

Lascia un commento