E’ stata una giornata incolore per i mercati finanziari mondiali che hanno reagito ai dati deboli arrivati dagli Usa. In particolare la fiducia dei consumatori a febbraio si รจ stabilizzata a 78,1 punti contro i 79,4 del mese precedente (dato rivisto al ribasso). Buona la componente corrente, salita ai massimi da aprile 2008, mentre la parte prospettica รจ scesa in maniera sensibile. In settimana arriveranno altri dati macro interessanti dagli Usa, spiega Vincenzo Longo di Ig. In modo particolare, lโattenzione degli operatori si concentrerร sugli ordini di beni durevoli in agenda giovedรฌ, e sulla seconda lettura del Pil del 4ยฐ trimestre, attesa per venerdรฌ. Per questโultimo, ci aspettiamo un ridimensionamento rispetto alla stima flash di un mese fa, visto lโallargamento del deficit commerciale a dicembre. Importante sarร valutare lโapporto dei consumi, considerato ancora troppo debole nel dato complessivo.
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Sul fronte eurozona, gli investitori hanno i fari accesi sulle sedute di giovedรฌ e venerdรฌ, quando saranno rese note le stime flash sullโinflazione di Germania e area euro relative al mese di febbraio. Saranno gli ultimi dati a disposizione di Draghi per poter valutare una possibile azione nel meeting del 6 marzo. Ci aspettiamo che dei dati in linea o inferiori al mese precedente possano eliminare ogni dubbio sulle prossime manovre di politica monetaria. Le vendite sullโeuro potrebbero essere importanti in corrispondenza di questi dati.
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Tra gli Emergenti, si riaccendono le tensioni sulla lira turca dopo la diffusione della notizia che vedrebbero il coinvolgimento del premier, Recep Tayyip Erdogan, negli scandali di corruzione. La divisa turca รจ finita nuovamente sotto pressione e ha toccato i nuovi minimi da oltre due settimane, sia verso dollaro che verso euro. Sotto pressione sono finiti anche i bond turchi e la borsa di Istanbul. Diventano piรน insistenti le richieste di dimissioni del premier e il ritorno alle urne, alla luce anche degli sviluppi in Ucraina del week end.