I Sindacati studiano soluzioni per la crisi di Agnesi

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Il futuro di Agnesi, pastificio imperiese nato nel 1824, è a dir poco incerto. Una crisi infinita, che lo sta portando sull’orlo del baratro, attanaglia le sorti di un’azienda che ora cerca acquirenti. O meglio, dovrebbe cercarli per non chiudere i battenti.Questa, per Susanna Camusso, è l’unica soluzione. Il segretario della Cgil ha visitato Imperia e ha rilasciato numerose dichiarazioni sulle condizioni di salute dell’azienda.

Mi sembra di capire che la Colussi non abbia un piano industriale preciso e che quindi stia gettando via un marchio importante per la città.

La Camusso ha visitato la città e il pastificio in un momento cruciale. I dipendenti da ieri fino a sabato sciopereranno per via delle troppe promesse non mantenute e per via delle continue inversioni di rotta del cda della Colussi e del suo presidente. Questi vuole sostituire la produzione della pasta con quella dei sughi. Da qui deriva la decisione dello sciopero con l’adesione totale di tutti i lavoratori. Un tentennamento che è stato mal digerito dai lavoratori che vedono così la certezza della chiusura molto più vicina di quella ipotizzata ad ottobre del 2015.
Ma quella in atto non è solo una protesta dei lavoratori e numerose sono le iniziative in programma. Per domani alle 18 ci sarà una fiaccolata per le strade del centro di Imperia partendo dalla storica sede di via Tommaso Schiva. Intanto Enrico Vesco, assessore regionale ligure, ha dichiarato:

L’azienda ha ancora una capacità produttiva e commerciale, bisogna solo investire sullo stabilimento, sul marchio e sulla promozione del prodotto, iniziative che non vengono fatte da anni. Se non si vuole assumere tali responsabilità allora è meglio cedere ad altri. Sicuramente non accetteremo la chiusura e chiederemo un serio rilancio dell’attività ad Imperia per dare un futuro occupazionale ai lavoratori e non perdere una produzione storica.

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