Renzi approva il piano Juncker

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Il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Matteo Renzi, non ha dubbi: il piano Juncker da 300 miliardi è un ottimo stimolo per rilanciare l’economia. Ma non basta.

Per il premier, infatti, il piano Juncker deve essere solo l’inizio di una serie di misure che la Commissione Ue dovrà varare in termini di investimenti:

Oggi c’è bisogno di vedere se si ratifica questo accordo che per noi è importante, ma è soltanto un primo passo. Di positivo, nel programma del capo dell’esecutivo comunitario, c’è che va nella direzione nostra, la direzione di considerare gli investimenti fuori dai confini del patto di stabilità. Il problema è piuttosto la portata. Il piano è un grande successo della famiglia socialista e apre una nuova fase. Ma negli ultimi sei mesi la situazione economica è peggiorata e il piano va rafforzato. L’Italia è nelle condizioni di fare sentire la propria voce perché nessun Paese in Europa ha mai fatto tanto tutto insieme in termini di riforme. E ora siamo nelle condizioni di riportare l’Italia dove deve stare. Lo si è cominciato a fare nel corso del semestre italiano, durante il quale abbiamo fatto diverse cose. Ma la sfida più bella è il prossimo anno, quando ci sarà da sistemare la Costituzione, la legge elettorale, portare avanti la riforma del lavoro, rendere il sistema fiscale più semplice, riformare la pubblica amministrazione. E poi il cuore di tutto: la grande sfida educativa, per fare sì che la buona scuola smetta di essere un’idea e diventi un dato di fatto.

Uno dei problemi da affrontare prima del 2015 è, invece, il cambio della guardia alla Presidenza della Repubblica. Giorgio Napolitano lascerà presto il Quirinale. Renzi, però, crede che il nostro Paese non si troverà nelle medesime condizioni della Grecia. Per il Premier non ci saranno problemi in quanto “Il parlamento ha imparato la lezione”.

 

 

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