15 milioni di euro per i politici lombardi

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 Quando si lavora in politica, almeno in Italia, non ci si deve preoccupare né di essere dei precari né, tantomeno, di finire tra le lunghe file di esodati.

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E a poco serve il dibattito e il lavoro che sta facendo il governo per abbattere i costi della politica: in Italia c’è il federalismo e, quindi, la Regione Lombardia può decidere di stanziare 15 milioni di euro per gli ex consiglieri della precedente legislatura.

Un fondo, questo, che servirà per il pagamento del trattamento di fine mandato, 4,5 milioni di euro, e per la restituzione dei contributi già pagati, 10 milioni di euro, per i consiglieri che rinunceranno ad avere il vitalizio.

L’assemblea legislativa della Lombardia si sta già preparando alle possibili polemiche che nasceranno da questa variazione di bilancio, dichiarando che questo atto non è un privilegio per pochi, ma si tratta di quanto previsto della legge.

Sicuramente è così, ma sarà difficile spiegarlo alle migliaia di esodati che, pur avendo pagato i contributi regolarmente, difficilmente riusciranno a vederseli tornare indietro sotto forma di trattamento di fine rapporto o di pensione: nel caso dei comuni cittadini, infatti, la soglia minima contributiva per vedersi restituito qualcosa dalla previdenza, in qualsiasi forma esso arrivi, è di almeno 20 anni.

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Per i politici questa soglia si abbassa in maniera sensibile: per loro di anni di anzianità contributiva ne bastano 5.

 

 

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